A Uno Mattina Estate si parla del giallo di Simonetta Cesaroni con le parole del giornalista e scrittore Igor Patruno: le sue parole
A Uno Mattina Estate si è parlato dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, la povera 20enne uccisa in via Poma, a Roma, 35 anni fa. Oggi, a più di tre decenni da quella tragica data, le indagini sono state clamorosamente riaperte e sembrano vicine a una svolta: c’è chi parla di un’inchiesta finalmente rigorosa, a differenza della prima, che si rivelò inconcludente.
Tra coloro che si dichiarano fiduciosi nella nuova indagine vi è anche il giornalista e scrittore Igor Patruno, che ha dedicato gran parte della propria vita a cercare di risolvere il misterioso giallo di via Poma, lavorando a stretto contatto con la sorella della vittima, Paola Cesaroni.
Oggi, intervistato da Uno Mattina Estate su Rai Uno, Patruno ha spiegato: “È stato un lavoro fatto assieme a Paola Cesaroni e ad altre persone che hanno rianalizzato tutte le carte. Abbiamo scoperto cose incredibili: ad esempio, che un’indagine rigorosa sul luogo in cui è stata uccisa Simonetta non era mai stata fatta.
Finalmente ora c’è un’indagine seria sull’ambiente degli ostelli. Poi abbiamo scoperto che non si sa chi aveva le chiavi, e le chiavi in questo delitto sono un elemento fondamentale, perché ci sono tre possibilità: o chi ha ucciso Simonetta era già all’interno (ipotesi molto remota), oppure Simonetta ha aperto a qualcuno, o ancora è entrato qualcuno con le chiavi.
In due di queste ipotesi le chiavi sono determinanti. Ebbene, 35 anni dopo non è mai stato fatto un elenco preciso.”
SIMONETTA CESARONI, PATRUNO: “RICEVEVA TELEFONATE ANONIME”
Patruno ha poi aggiunto: “Abbiamo scoperto che Simonetta Cesaroni riceveva telefonate anonime, proprio nei giorni precedenti al delitto. E abbiamo verificato che il lavoro svolto all’epoca dagli inquirenti non portò all’individuazione di chi effettuava quelle telefonate. E ci sono molte altre scoperte”.
In merito alla nuova inchiesta, il giornalista ha precisato: “Sappiamo con certezza che i carabinieri stanno finalmente ascoltando tutti i testimoni indicati negli esposti presentati da Paola Cesaroni, e stanno anche – dove possibile – verificando gli alibi. Io dico: finalmente, 35 anni dopo. Inoltre, si stanno cercando tutti i reperti ancora esistenti, e molti di questi sono stati finalmente ritrovati.”

SIMONETTA CESARONI, PATRUNO: “NON DEVE ESSERCI UNA GIUSTIZIA NEGATA”
Patruno ha concluso con una riflessione: “Mi ha colpito il fatto che, in un Paese come il nostro, non deve esserci la giustizia negata. È necessario che delitti come questi, soprattutto i femminicidi, ma in generale ogni ingiustizia, trovino risposte. In questo caso, abbiamo assistito per troppo tempo alla negazione della giustizia.”
Il giallo di Simonetta Cesaroni è sempre stato avvolto dal mistero. Tra le teorie circolate nel tempo, anche quella secondo cui le indagini furono “azzoppate” volutamente, per evitare che venissero alla luce documenti riconducibili ai servizi segreti italiani. Chissà che finalmente non si riesca ad arrivare alla verità e scrivere la parola fine su uno dei casi irrisolti più celebri d’Italia.
