Il 33% dei bambini tra i 5 e i 7 anni in Italia ha un profilo sui social network: i potenziali rischi vanno dall'esclusione sociale ai disturbi cognitivi
I social stanno diventando sempre più parte della vita di tutti i giorni di adulti, adolescenti e bambini con età sempre più basse e del tutto incompatibili con quello che è il mondo digitale per effetti che oltre a colpire potenzialmente la loro capacità di socializzare potrebbero estendersi anche al vero e proprio sviluppo cognitivo e mentale: a dircelo sono alcuni dati riportati dall’Associazione nazionale delle dipendenze tecnologiche citata dal quotidiano La Stampa che oltre a riportare il numero crescente di giovani iscritti e frequentatori dei social, ha anche parlato dei potenziali effetti sulla loro salute mentale che dovrebbero – se non altro – preoccupare i genitori.
Partendo proprio dai dati nudi e crudi, secondo l’Associazione in Italia sono ormai circa il 33% dei bambini tra i 5 e i 7 anni ad avere un profilo personale sui social usato – più o meno – con regolarità e probabilmente anche senza le dovute supervisioni, peraltro in barba alle regole delle piattaforme digitali che impongono limiti minimi d’età – di fatto raramente controllati e verificati – tra i 14 e i 16 anni; mentre al contempo nella medesima fascia d’età il 28% dei bambini possiedono anche un cellulare personale, l’83% un tablet (ormai perfettamente assimilabile ad un cellulare, fuorché per la possibilità di fare chiamate e ricevere SMS) e un 23% un computer portatile.
Gli effetti dell’uso precoce dei social per i bambini: dai problemi a socializzare ai disturbi cognitivi, cosa dicono gli esperti?
Indagando sull’uso che i giovanissimi fanno dei loro dispositivi elettronici, l’Associazione ha stimato che – oltre al 33% che usa i social con il suo profilo personale – l’uso maggiore è quello che riguarda i video tra un 93% che frequenta siti come YouTube e un altro 74% che li usa per guardare film o programmi televisivi; mentre contemporaneamente il dato più preoccupante (dato che le insidie sul web per i giovani sono tantissime e quasi sempre legate ad adulti malintenzionati) è quello che ci parla di un 59% che li utilizza soprattutto per le app e i siti di messaggistica.
L’effetto di questo uso precoce di social e dispositivi elettronici secondo l’Associazione si può riassumere in un duplice aumento del 35% di sviluppare problemi nella socializzazione e del 10% per quanto riguarda i disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione; mentre dal conto degli studi della britannica Royal Society for Public Healt non vanno trascurati neppure il tema della dipendenza dai social che ormai interessa il 5% dei giovani (in questo caso tra i 16 e i 24 anni) e quello del cyberbullismo che colpisce il 70% dei giovani ‘navigatori’ digitali.