Azione legale senza precedente quella del Moige, una class action contro Meta e TikTok per proteggere i nostri ragazzi dai danni dei social
E’ una mossa quasi storica quella del Moige che ha deciso di dare vita ad una class action, un’azione legale, nei confronti di TikTok e Meta. Obiettivo, denunciare l’utilizzo esagerato dei social da parte dei nostri ragazzi, anche giovanissimi, che ogni giorno passano troppe ore con il telefono in mano a controllare notifiche, like, post pubblicati sui vari social più utilizzati, a cominciare da Instagram, TikTok e Snapchat, senza dimenticarsi di Facebook, X.com e via discorrendo.
Secondo quanto riferisce il Moige, così come si legge sul Corriere di Torino “Non possiamo aspettare una nuova tragedia prima di intervenire”, ricordando che proteggere i nostri figli è un dovere e che non si tratta di una battaglia legale ma di una “battaglia di civiltà”. L’obiettivo della Class Action è quello di proteggere quindi i nostri ragazzi non soltanto a livello mediatico, quanto a livello salutare, tenendo conto che sono numerosi gli studi, i lavori e le ricerche che sottolineano quanto sia dannoso l’uso smodato di smartphone e social sulla mente delle nuove generazioni.
MOIGE, CLASS ACTION CONTRO TIKTOK E META PER I SOCIAL: ECCO COSA CHIEDONO
L’azione legale è stata depositata presso il tribunale delle imprese di Milano e Antonio Affinita, numero uno del Moige, nel presentarlo ha ricordato come non esistano ad oggi delle tutele per i nostri ragazzi dai danni da social, nonostante molti siano stati già fatti.
Attraverso questa class action il Moige vuole fare leva su tre cose in particolare, a cominciare dall’obbligo di verifica dell’età dell’iscritto, cosa che oggi viene quasi sempre aggirata, ma anche una modifica all’algoritmo delle stesse piattaforme, che fanno leva sul sistema dello scroll infinito, che invoglia l’utilizzatore a continuare a guardare per ore i post pubblicati dagli altri, senza che si arrivi mai ad una fine. Infine si chiede che le aziende informino in maniera chiara ed esplicita quali siano i pericoli che si nascondono dietro l’utilizzo eccessivo delle stesse piattaforme.