I sondaggi politici di Tecnè sul Centrodestra e la crisi Pd in un mese: Meloni a +7% sui Dem (e +16% sulla Segretaria Schlein), resiste il M5s di Conte
IL CALO IN UN MESE DEL PARTITO DEMOCRATICO, LA CRESCITA DI MELONI E LO STALLO DEL TERZO POLO: I NUOVI SONDAGGI POLITICI TECNÈ
Non è tutto dipeso dalla Direzione Nazionale del Partito Democratico della scorsa settimana, ma il calo importante dei Dem nei sondaggi politici nazionali non aiuta certamente a rendere il “piano Schlein” per il futuro di Pd e Centrosinistra già convincente o banalmente più “appetibile”. Se già alcune correnti riformiste interne storcono il naso davanti alle proposte della Segretaria, il non decollo a livello di consensi del partito non è un buon segnale lanciato anche ai potenziali alleati della coalizione “progressista”.
Osservando i nuovi sondaggi politici raccolti da Tecnè per l’Agenzia DiRE – con domande e interviste tra il 26 e il 27 febbraio 2025 – il vantaggio di Fratelli d’Italia sui Dem rimane ancora solidissimo e per di più cresciuto nell’ultimo mese: FdI di Giorgia Meloni, impegnata nel difficile ruolo diplomatico in Ue per imbastire un rapporto duratura con gli Usa di Trump, va verso il 30% e soprattutto allunga sul Pd che invece scivola al 22,3% e perde lo 0,5% in solo un mese (tra l’altro quello importante delle evoluzioni internazionali, dello scontro tra Centrodestra e magistratura e della Direzione Dem al Nazareno).
I sondaggi politici danno oltre al -7% di svantaggio tra Schlein e Meloni, anche un pari merito curioso tra Forza Italia e M5s, entrambi all’11,3% e con un 3% di vantaggio sulla Lega di Salvini inchiodata all’8,2% dopo la crescita di gennaio. Chiudono il “parterre” dei partiti il 6% dell’AVS, principale alleata di Schlein nel “campo largo progressista”, e il persistente stallo dell’ex Terzo Polo, con Calenda e Renzi distanziati di pochissimi consensi ma entrambi sotto il 3% come PiùEuropa (all’1,9%).
I LEADER “CONFERMANO” I PARTITI (E IL GOVERNO MELONI VELEGGIA ANCORA SOPRA IL 42% DI FIDUCIA)
Come sempre ci soffermiamo nel weekend sui completi sondaggi politici di Tecnè per DiRE, andando anche oltre il termometro sui singoli partiti e analizzando invece il dato degli elettori sia sul Governo in carica da oltre 2 anni, che sui leader politici che tendenzialmente arrivano a “confermare” il consenso espresso nelle canoniche intenzioni di voto nazionali.
Nel pur complicato periodo di scontri e dossier aperti interni alla maggioranza, specie sul fronte giustizia ed energia (con il nuovo Decreto Bollette appena approvato in CdM, ndr), il Governo Meloni capitalizza ancora una buona fiducia dell’elettorato che permane ampiamente sopra quota 40% su scala nazionale. Nell’ultima settimana i voti positivi per la coalizione di Centrodestra si fissano al 42%, mentre rimane un 50% di detrattori/non convinti dall’operato dell’esecutivo.
Chiudendo la rassegna di sondaggi politici del weekend – in attesa della nuova infornata in arrivo domani con i dati Swg per La7 il lunedì sera – ecco che sul fronte leader nazionali, la Presidente del Consiglio non teme al momento confronti: Meloni al 46,2% conferma in pieno la fiducia infusa dagli elettori, aumentando ancora il consenso e allungando sui diretti rivali dell’eventuale “campo largo”. Schlein al 30,6% e Conte al 30,1% rimangono in stallo preoccupante, mentre il vicepremier in quota Forza Italia, Antonio Tajani, guadagna fino al 39,1% di fiducia. Nel prosieguo del “borsino” sui leader ecco che Salvini al 26,5% tiene a bada tutti gli altri personaggi più importanti della politica nostrana, da Bonino al 20,3% al “poker” di Calenda, Bonelli, Fratoianni e Renzi tutti tra il 19% e il 14% di fiducia personale.