Sondaggi Romania 2025: Simion (AUR) al 31% consolida il primato, Dan al 27% e Antonescu al 21% in vista del voto decisivo del 4 maggio

A due giorni dalle elezioni presidenziali del 4 maggio, i sondaggi confermano un contesto politico piuttosto polarizzato: George Simion – leader dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR, ultradestra) – consolida il primato con il 31% (+1% rispetto a marzo) mentre Nicușor Dan – sindaco di Bucarest indipendente in quota centrista – scivola al 27% (-3).



Crin Antonescu – candidato della coalizione di governo PSD/PNL/UDMR – nei sondaggi risale al 21% (+1), seguito dall’ex premier Victor Ponta (centro-sinistra) al 10% (+2) e da Elena Lasconi (USR, liberale) al 9% (+1): i dati dei sondaggi – raccolti tra il 28 aprile e il 1 maggio 2025 da istituti Noi, Cetățenii e ARA – ritraggono un elettorato diviso tra la protesta anti-establishment e la ricerca di stabilità in un contesto segnato dall’annullamento delle elezioni del 2023 per interferenze russe e irregolarità.



La ripetizione del voto – richiesta dopo la scoperta di 85.000 attacchi informatici e l’amplificazione di fake news pro-Mosca – aggiunge incertezza: l’esclusione di Calin Georgescu (vincitore nel 2023 e ora indagato) ha lasciato spazio a Simion che cavalca retoriche nazionaliste e scetticismo verso l’Ue; intanto, la coalizione al governo – guidata dal premier Marcel Ciolacu (PSD) – frena al 21%, tra accuse di corruzione e malcontento per la gestione economica nonostante i tentativi di rilancio con misure sociali.

Sondaggi Romania tra sovranismo e Europa: il ballottaggio può decidere il futuro

Mentre l’AUR punta a trasformare il consenso in vittoria, il ballottaggio del 18 maggio potrebbe decidere il futuro del Paese: Simion – critico verso gli aiuti all’Ucraina e vicino a posizioni euroscettiche – potrebbe sfidare Dan o Antonescu, entrambi sostenitori dell’integrazione europea e dell’alleanza con Kiev. Il voto delle 18 minoranze etniche – tra cui ungheresi (UDMR), tedeschi (FDGR) e rom (Pro Europa) – potrebbe dunque risultare decisivo: tradizionalmente schierate contro l’ultradestra, potrebbero determinare l’esito in un eventuale secondo turno.



I sondaggi ARA – pubblicati il 28 aprile – offrono uno scenario alternativo: Simion al 27%, Antonescu al 24% (-3) e Dan al 20%, con Lasconi in crescita al 12% (+2) ma la volatilità è alta: il 15% degli indecisi e il calo dei partiti minori, potrebbero – presumibilmente- lasciare spazio a sorprese. Intanto, Bruxelles continua a monitorare la situazione, in quanto un successo dell’AUR indebolirebbe il fronte filo-Ue in un momento delicato, con la Romania essenziale per la sicurezza energetica e il sostegno all’Ucraina; domenica, le urne diranno se il Paese sceglierà la continuità europea o se opterà per una svolta sovranista.