I popolari e l’ultradestra di Vox in Spagna non hanno i voti per governare. Il Congresso dei deputati è stato chiamato a esprimersi sulla candidatura presidenziale di Alberto Núñez Feijóo, ma il gap di pochi seggi che separava il leader del Partito Popolare è rimasto invariato, nonostante un mese di trattative dall’incarico affidato da re Felipe VI per tentare di formare il governo. Oltre 137 voti sono arrivati dal suo partito, a cui si aggiunge il sostegno dei 33 deputati di Vox, uno di Upn (Unión del pueblo navarro) e uno di Cc (Coalición Canaria). Quindi, Feijóo ha ottenuto 172 voti, 4 in meno della maggioranza assoluta necessaria: niente fiducia. Un esito scontato, perché era esattamente il serbatoio di voti di cui Feijóo sapeva di poter disporre già dopo le elezioni legislative del 23 luglio scorso.
Fra 48 ore ci sarà una seconda e ultima votazione a maggioranza semplice, in cui i no saranno comunque superiori ai sì. Ma già la sessione d’investitura del candidato premier nell’emiciclo delle Cortes di Madrid ha avuto uno svolgimento anomalo, infatti nel suo discorso di ieri mattina, anziché esporre il suo programma di governo, si è espresso da leader dell’opposizione, attaccando il governo attualmente ad interim di Pedro Sanchez e il prossimo, ipotetico, candidato premier, lo stesso Sanchez, con una critica durissima all’eventualità di amnistia, di cui non si sa ancora nulla, per migliaia di indipendentisti catalani indagati per il referendum illegale del 2017.
FEIJÒO “ABBIAMO FATTO TUTTO IL POSSIBILE”
Secondo la legge spagnola, ora dovranno passare 48 ore per avere un secondo voto. Ma venerdì a Feijòo, per essere eletto presidente del governo, basterà ottenere la maggioranza relativa. Eppure, è un obiettivo che viene considerato molto difficile da raggiungere. “È chiaro che abbiamo fatto tutto il possibile, e che la Spagna può sentirsi tranquilla, perché continueremo a lavorare in suo favore“, il commento a caldo del leader dei popolari spagnolo. In caso di secondo insuccesso venerdì, si procederà con un ulteriore giro di consultazioni politiche da parte del re, che potrà quindi proporre un nuovo candidato per formare governo.
Al momento l’ipotesi più probabile è che tale mandato esplorativo venga affidato al socialista Pedro Sanchez, attuale premier uscente. Quindi, le linee del programma abbozzate da Feijóo rischiano di restare sulla carta. Dall’idea di sei grandi “patti di Stato” su varie questioni (educazione, sanità, famiglia) a quella di introdurre nel codice penale un nuovo reato, la non meglio precisata “slealtà alla Costituzione“, che dovrebbe sostituire la sedizione, abolita dal governo Sanchez dopo che era stata usata per condannare a pesanti pene di reclusione i leader indipendentisti catalani (poi indultati dallo stesso esecutivo).