Spagna, il governo Sanchez spinge per l'approvazione della sanatoria migranti, ma i partiti restano divisi sui requisiti per la regolarizzazione
Spagna, il governo vuole approvare la proposta di legge per la sanatoria migranti, che metterebbe in regola 400mila stranieri attualmente presenti nel paese grazie ad una maggiore flessibilità per la concessione del permesso di soggiorno e l’ampliamento delle tipologie di permessi, che potrebbero essere richiesti. Secondo quanto descritto nell’ultima proposta del Psoe, anche senza un lavoro, ma con un solo anno di presenza nel territorio se l’ingresso è avvenuto prima di dicembre 2024, in assenza in motivi ostativi, come condanne penali o l’essere stati inseriti nella lista di persone che costituiscono un rischio per la sicurezza nazionale, i richiedenti asilo potranno beneficiare della regolarizzazione.
La misura è stata studiata per modificare quella precedente, criticata su più fronti per i rischi che poteva comportare, visto che l’iter burocratico era piuttosto complicato e ricco di ostacoli giuridici, ed ora il premier Sanchez spinge per un accordo con gli altri partiti, che però come ha sottolineato il quotidiano El Pais, non sarà semplice.
Spagna, le posizioni dei partiti sulla sanatoria migranti proposta dal governo Sanchez
Il governo spagnolo cerca un accordo tra partiti per approvare la sanatoria migranti con i nuovi requisiti, che prevedono la regolarizzazione per gli stranieri che si trovano nel paese da almeno un anno prima di dicembre 2024, a prescindere dal contratto di lavoro. Le negoziazioni però potrebbero risultare difficili, perchè come ha evidenziato El Pais, alcuni gruppi parlamentari restano fermamente contrari alle norme flessibili. Principalmente l’opposizione è arrivata dal partito indipendentista catalano e da quello degli autonomisti baschi, che hanno dichiarato di sostenere la proposta soltanto se subordinata alla presenza di un lavoro. Tuttavia, l’opinione potrebbe cambiare nel tempo, grazie alla pressione degli industriali.
Altro nodo resta quello della giustificazione alla concessione del permesso. Il Pnv infatti, ha sottolineato che potrebbe accettare, ma solo se il governo si impegna a valutare caso per caso, non concedendo l’approvazione indistintamente a tutti ma solo ad alcune categorie come ad esempio i “la causalità” che giustifica la regolarizzazione in ogni caso, come ad esempio i richiedenti asilo, le famiglie con figli minori e le persone con disabilità. Il PP invece, che inizialmente aveva manifestato una contrarietà alla riforma, potrebbe ora trovare un compromesso, spinto dalle manifestazioni popolari, dalla Chiesa e dalle aziende che in questa sanatoria vedono una opportunità per far fronte alla carenza di manodopera.