La Spagna è già al lavoro per modificare la nuova legge sullo stupro e il consenso sessuale, la famosa “Sì è sì”. L’obiettivo, come riferisce l’AP era proteggere la donna ma la nuova legge ha avuto come risultato paradossale quello di ridurre significativamente la pena per i reati sessuali. A rendere pubblico i dubbi è stato il premier Pedro Sanchez, che ha spiegato, parlando al Senato: “La Legge Integrale sulla Libertà Sessuale ha avuto conseguenze indesiderate, come la riduzione delle pene in alcuni casi. È una domanda, onorevoli deputati, tecnica, che non riflette la volontà dell’Esecutivo. E quegli effetti indesiderati, ovviamente, li correggeremo”.
Al premier Sanchez ha fatto eco il ministro della politica territoriale, Isabel Rodríguez, che ha aggiunto: “È evidente che c’è una preoccupazione, che c’è un allarme sociale. E quindi pensiamo che oggi il modo migliore per difendere la legge del ‘sì è sì’ sia effettuare degli adeguamenti tecnici necessari per evitare che si verifichino questi effetti”, le parole durante una riunione di gabinetto. Quando la legge contro la violenza sessuale era stata approvata in Spagna, il primo risvolto era stato l’uscita dal carcere di circa 300 aggressori in precedenza condannati per dei reati sessuali.
SPAGNA MODIFICA ALLA LEGGE SULLO STUPRO: IL COMMENTO DI BOLANOS
Ciò ha ovviamente provocato un clamore fra i gruppi femministi spagnoli ma in generale fra l’opinione pubblica. La legge era stata approvata soltanto lo scorso agosto dalla Camera dei deputati con 205 favorevoli sui 350 membri, e la votazione finale era giunta dopo circa due anni di redazione della stessa normativa.
“Sono convinto che (nessuno di quei 200 deputati) nessuna delle persone che hanno partecipato all’elaborazione di una norma abbia voluto gli effetti indesiderati che (sappiamo, che si stanno verificando e che) hanno generato una preoccupazione sociale che il governo sta recependo”, ha dichiarato martedì il ministro della Presidenza, Félix Bolaños. Secondo AP, la modifica della legge sullo stupro potrebbe portare a nuove tensioni fra il governo socialista di Pedro Sanchez e il partito anti-austerità Unidas Podemo, all’interno della coalizione del governo, che potrebbe minare la già delicata convivenza nell’anno delle elezioni.