Spagna, ucciso in un agguato il politico ucraino Andriy Portnov, ex assistente del presidente Yanukovych e accusato di tradimento per le posizioni filorusse
Spagna, ucciso in un agguato a colpi di arma da fuoco Andriy Portnov, ex politico ucraino con posizioni considerate filorusse, che era stato assistente del presidente Viktor Yanukovych fino al 2014. Questa mattina intorno alle 9.30 l’uomo, che si trovava a Madrid dove si era rifugiato subito dopo l’invasione russa del 2022, è stato raggiunto da alcuni colpi alla schiena mentre stava rientrando in auto dopo aver accompagnato i figli nella prestigiosa scuola privata Americana.
Le autorità spagnole hanno confermato la notizia, sottolineando anche la la sparatoria ha provocato il caos tra gli studenti che sono subito stati messi al sicuro all’interno del campus mentre gli aggressori sono riusciti a scappare in una zona boschiva. Come dichiarato dalla polizia, sono in corso le indagini della scientifica per stabilire la dinamica dell’episodio e risalire a colpevoli ed eventuali mandanti del delitto, visto il coinvolgimento di Portnov in varie vicende politiche, che lo avevano portato anche ad essere accusato e ricercato dal governo di Kiev per alto tradimento.
Ucciso in sparatoria a Madrid Andriy Portnov, cosa è successo?
Andriy Portnov, ex politico del governo ucraino nell’epoca della presidenza Yanukovych, è stato assassinato questa mattina a Madrid, in una sparatoria avvenuta davanti alla scuola privata frequentata dai figli. L’uomo, che aveva svolto la professione di avvocato prima di ottenere il ruolo di assistente del presidente, era ricercato a Kiev per alto tradimento perchè secondo le autorità avrebbe favorito l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Le sue posizioni considerate troppo vicine al Cremlino, lo avevano costretto a scappare prima a Mosca, e poi in Austria. Successivamente era tornato per un breve periodo in Ucraina prima della guerra, ma poi dopo l’invasione si era trasferito in Spagna.
Portnov era stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti, che a metà del 2019 lo accusarono di corruzione e di aver influenzato la Corte Costituzionale per trarne vantaggi personali, considerato di grande influenza nelle istituzioni governative e giudiziarie, era conosciuto a Kiev come “L’aggiustatore di tribunali“.