Uno studio statunitense ha approfondito la patologia della spalla congelata, individuando i soggetti più esposti alla malattia. Restano però ancora dubbi sulle sue origini
La spalla congelata è una malattia della spalla che provoca dolore e rigidità. Col passare del tempo diventa anche molto difficile da muovere e trattare. Si tratta di una patologia che colpisce una percentuale bassa della popolazione ma sembrerebbe più comunemente colpire le persone di età adulta, e si verifica nelle donne più spesso che negli uomini. Uno studio statunitense sembrerebbe inoltre aver individuato le cause, riscontrando, come si legge sul Die Welt, una maggiore propensione a contrarre questo problema nei soggetti fumatori, diabetici e nelle donne in menopausa.
Per poter condurre lo studio il gruppo dell’Hospital for Special Surgery di New York ha confrontato il materiale genetico di ben 500.000 membri della UK Biobank, di cui poco meno di 2200 soffrivano di ‘capsulite adesiva’ (gergo medico con cui è chiamata la spalla congelata). Confrontando le persone sane e quelle malate sono stati individuati 3 geni che, se presenti, danno una probabilità quasi sei volte maggiore di soffrire di questa patologia.
SPALLA CONGELATA, I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
I dati emersi sono confortanti perchè permettono di saperne di più sulla spalla congelata e rappresentano un passo avanti anche nel trattamento. Sono però sconfortanti se consideriamo che avere la genetica contro non è mai positivo. A giocare un ruolo importante potrebbero anche essere state le abitudini di vita che avrebbero potuto contribuire a sviluppare la spalla congelata, come aver fatto un esercizio pesante di palestra alla panca o aver lavorato spesso con le mani in alto. Nell’elenco dei fattori di rischio viene anche inserita l’età anagrafica. I soggetti colpiti hanno infatti un’età compresa tra 45 e 55 anni, con una maggiore propensione verso soggetti di sesso femminile.
La spalla congelata sembrerebbe inoltre essere più diffusa tra persone che già sono affette di patologie quali diabete mellito, sia di tipo 1 che di tipo 2, e malattie alla tiroide. Nonostante però tutte queste scoperte, la malattia è ancora considerata una ‘sindrome misteriosa’, perchè l’origine precisa non è ancora chiara. Quanto invece al trattamento il cortisone è il farmaco più utile, sebbene non possa essere utilizzato su tutti i pazienti, soprattutto in quelli diabetici.