Non appena saliti a bordo dopo le dimissioni dell’Ad Fuortes, i nuovi vertici della Rai (Sergio e Rossi) si sono certamente impegnati oltre ogni limite per poter presentare a Napoli i nuovi palinsesti. Non volendo apparire come neo-censori o proconsoli del Governo Meloni, si sono però trovati di fronte alle pesanti dimissioni di Annunziata, Fazio e Berlinguer, che hanno pure tentato di attribuire la loro fuoriuscita al “cambio di regime” radiotelevisivo.
Non ci ha creduto nessuno, ma intanto i nuovi comandanti hanno dovuto fare molte acrobazie per presentare dei palinsesti credibili, con alcune minime ma rilevanti innovazioni, come l’inserimento di un opinionista (più polemista che opinionista, in realtà) come Filippo Facci.
Il quale ha pensato bene di piazzarsi davanti ai piedi – e da solo – la buccia di banana di una frase invero poco felice a proposito della ragazza che ha denunciato per stupro il figlio del Presidente del Senato La Russa. Così i benpensanti d’opposizione della Commissione di Vigilanza hanno avuto buon gioco nel pretendere che a un giornalista che non sa tenere a freno la propria penna non venisse dato un pulpito quotidiano così importante.
È evidente che il mandato politico assegnato ai nuovi vertici comprende la richiesta del massimo fair play possibile, con la massima attenzione a non prestare il fianco ad accuse di occupazione della Rai. Accuse immediatamente rispolverate dalla stampa di sinistra dopo le dimissioni di Annunziata, Berlinguer e Fazio. Va detto che i nostri eroi ed eroine hanno sempre fatto il bello e cattivo tempo come hanno voluto, all’ombra di Governi vicini a loro.
Quelli che sono rimasti, come Saviano, hanno evidentemente pensato di poter continuare impunemente a farlo, permettendosi di rivolgere sui social frasi ingiuriose e certamente suscettibili di querela al vicepremier Salvini, definito addirittura il Ministro della Malavita.
Con il Pd al Governo, se un conduttore di centrodestra si fosse permesso di affermare una cosa del genere riguardo ad un loro Ministro, sarebbe successo un finimondo. Non è accaduto in questo frangente, che però ha fornito ai componenti di centro-destra della Vigilanza la grande opportunità di chiedere (e ottenere) l’esclusione di Saviano dai palinsesti, come è avvenuto per Facci, per violazione del codice etico.
Uno a uno, e palla al centro.
C’è solo da augurarsi che quanto successo spinga giornalisti e conduttori a svolgere con maggiore dignità il proprio lavoro, tenendo a freno la lingua, anche se dotati di consistenti appoggi politici.
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