Rapina in casa di Giampiero Galeazzi? No, solo un tecnico della Tim scambiato per un ladro. E’ successo questo a Roma, in via Cortina d’Ampezzo: lo racconta Leggo. Una zona della capitale già vessata da parecchi furti e truffe agli anziani, l’emergenza Coronavirus, la paura dei condomini: ingredienti che hanno fatto vivere una breve disavventura al malcapitato, fortunatamente conclusasi nel migliore dei modi. I fatti: i vicini di “Bisteccone”, famoso e amato giornalista – che non ha bisogno di presentazioni – hanno chiamato la polizia quando hanno visto una persona vestita con maglia rossa, mascherina sul volto e borsa degli attrezzi.
La pattuglia è accorsa sul posto, ma invece di sventare una rapina hanno semplicemente scoperto come quell’uomo fosse un operaio Tim, con tanto di tesserino autentico e lettera d’incarico per l’intervento. Meglio un falso allarme che un mancato intervento “reale”, si potrebbe dire; sembra quasi la trasposizione di Pierino e il lupo nella realtà, solo sperando in un finale diverso.
La ricostruzione della “finta” rapina è arrivata in seguito. Giampiero Galeazzi, che da tempo una grave forma di diabete ha costretto su una sedia a rotelle, non riusciva a navigare in rete; così ha chiamato il call center del suo operatore telefonico, ma il guasto non è stato risolto. A quel punto la moglie ha concordato un intervento sul posto: a presentarsi è stato l’uomo di cui sopra, ma qualche vicino fin troppo zelante si è insospettito nel vedere la borsa degli attrezzi, un atteggiamento circospetto e soprattutto la mascherina.
Che la mascherina fosse la prima misura di sicurezza in tempi di Coronavirus non è venuto in mente, o forse sì ma è rimasto un pensiero secondario: a vincere è stata la paura – comprensibile, se davvero la zona è stata ed è bersaglio di furti – e l’immediato pensiero ad una rapina imminente, e così è scattata la telefonata al 112. La pattuglia è arrivata mentre l’uomo scendeva le scale: fermato, è stato subito identificato e lasciato andare. A corredo della vicenda, ci informa Leggo, anche il lieto fine: Giampiero Galeazzi ha potuto riprendere a navigare. Tutto è bene quel che finisce bene dunque…