Colpo di scena sui video rubati di De Martino: la Procura indaga per revenge porn, spunta l’ombra di una vendetta mirata.
Si continua ad indagare senza sosta dopo il caso dei video rubati a Stefano De Martino. Il conduttore è stato vittima insieme alla fidanzata Caroline Tronelli di un furto di materiale intimo diffuso abusivamente online. Del reato si sta occupando Amedeo Pantanella, che secondo le ultime notizie avrebbe trovato uno dei colpevoli della diffusione delle clip private su Telegram, mentre allo stesso tempo la Polizia Postale si sta muovendo per cercare chi è stato a metterli online per la prima volta.
A tal proposito, nelle ultime ore è arrivata un’altra notizia scioccante: la Procura avrebbe seguito una nuova pista cambiando addirittura il titolo dell’indagine. Oggi, non si parla più di “accesso abusivo“, ma di “revenge porn“, e quindi, di una vendetta a tutti gli effetti. In poche parole, qualcuno si sarebbe vendicato contro Stefano De Martino e Caroline Tromelli. Ma per quale motivo? E di chi si tratta?

Stefano De Martino e Caroline Tromelli, cambia tutto per la Procura: l’annuncio di Matano
La questione dei video rubati a Stefano De Martino e Caroline Tromelli resta gravissima qualsiasi sia il movente, ma di certo è agghiacciante pensare che qualcuno abbia agito appositamente per far del male a uno dei due o a tutti e due insieme. Inizialmente, si pensava che quei video fossero stati rubati da un haker il quale avrebbe diffuso il materiale senza rendere noti i protagonisti, ma al momento le carte in tavola sono state completamente ribaltate: qualcuno ha agito di proposito proprio per colpire la coppia e vendicarsi di qualcosa.
Ad annunciarlo è stato anche Alberto Matano a La Vita in Diretta: “…la Procura di Roma adesso indaga per un reato preciso, che è il revenge porn. Quindi, secondo chi indaga, si è trattato di un furto mirato di quelle immagini, forse una vendetta”. Il conduttore ha continuato: “Segue quindi la pista di un furto mirato, piuttosto che del caso e di in una pesca casuale tra le telecamere di sorveglianza delle abitazioni. Gli inquirenti mirano a risalire così non solo a chi abbia violato il sistema informatico della villa, ma anche a chi abbia avuto un interesse a farlo, oltre che alla monetizzazione con la diffusione online”. Ogni pista resta ancora aperta, ma di certo la Procura sembra avvicinarsi alla verità.
