Gli stipendi in Italia subiscono costantemente delle differenze per via del genere, dell'età ma anche dal tipo di contratto.
L’ISTAT ha recentemente dato uno sguardo alla media degli stipendi in Italia prendendo come riferimento i periodi passati, l’età e il divario tra uomini e donne (evidenziando un gap sul tema gender pay del 5,6%).
Il primo dato importante che mostra il divario di genere è la paga oraria. Le donne verrebbero retribuite con una media di 15,9€ all’ora mentre gli uomini 16,4€. Altre differenze si appurano nei contratti a tempo determinato e indeterminato, e sull’età dei lavoratori (che affronteremo presto).
Differenze tra stipendi in Italia: i dati ISTAT
Gli stipendi in Italia cambiano in base a determinati parametri, dal tipo di contratto all’età, dal genere del lavoratore al settore in cui si viene impiegati. L’ISTAT ha tratto una media nazionale di un lavoratore italiano, la cui RAL ammonterebbe a 37.302 mila euro.
Cifra che però si riduce drasticamente a fronte di alcune condizioni specifiche, ad esempio i giovani lavoratori sotto i trent’anni vengono pagati il 36% in meno rispetto ai senior, ma non va meglio neanche a chi ha un contratto determinato, dato che lo stipendio è inferiore del quasi 25% rispetto ad un indeterminato.
Ad incidere particolarmente sulla RAL è la differenza di settore. Premesso che il comparto pubblico risulta essere quello con guadagni più elevati (3.000€ in più annui rispetto ai privati), poi ci sono settori più pagati di altri.
Nel privato a far da pioniere come pro capitale è il settore industriale, con una retribuzione media annua di 38.760€. Mentre – sempre nel privato – la RAL più bassa si registra nell’edilizia, con una media di 6.000€ annui in meno, per un totale di 32.000€.
In base all’attività economica sussistono enormi differenze anche sul pagamento orario. Nei settori finanziari un impiegato può percepire fino a 25,9€ per ogni ora lavorata, mentre nella ristorazione non si arriva neppure a 11 euro.
Quanto incide l’istruzione
I divari salariali con l’Europa sono indubbiamente differenti. Secondo l’ISTAT un altro principale parametro che incide poi sulla RAL è il livello di istruzione. Sicuramente a registrare dei salari più bassi sono i dipendenti che hanno al massimo il titolo di 3° media, percependo il 17% in meno rispetto a chi ha conseguito un diploma di scuola superiore o una laurea.
Chi ha conseguito un titolo di istruzione terziaria percepirebbe fino a 22€ all’ora rispetto ai 12€ orari del dipendente con la scuola media. Qui il divario degli stipendi in Italia registrerebbe un gap più critico di quasi il 44%.