Stocco: “Vaccini anti Covid a sani furono errore”/ “mRNA andava testato in oncologia”

- Chiara Ferrara

Franco Stocco, ex dirigente farmaceutico, sui vaccini a mRNA anti Covid: "Somministrarli a coloro che erano sani fu un errore, andavano testati in altri settori"

bizzarri Vaccini anti-Covid: Novavax, Pfizer, Moderna (LaPresse, 2022)

Franco Stocco, ex dirigente farmaceutico di colossi come Aventis PharmaSanofiMsd, in una intervista a La Verità, ha detto la sua in merito alla gestione della pandemia di Covid-19 in Italia: “È stato vaccinato il 99% della popolazione sana. Una procedura impropria, quindi un azzardo. E quell’1% di pazienti che hanno subito danni gravi per il virus non avevano a disposizione nulla. È stata una scelta, del Governo che avevamo, di indirizzare i medici a ‘tachipirina e vigile attesa’, quando invece c’erano terapie domiciliari possibili”.

L’esperto ritiene che dietro a questa strategia ci siano state proprio le Big Pharma. “Sono state spese cifre enormi per acquistare le dosi. Credo che per l’Oms sia stata una grande occasione per lanciare le piattaforme a mRNA, in sperimentazione da una dozzina di anni ma senza risultati eclatanti”. Una scelta, anche questa, discutibile. “I vaccini si potevano utilizzare su larga scala per valutarne l’impatto e procedere in altri settori, come quello oncologico”.

Stocco: “Vaccini anti Covid a sani furono errore”. Le conseguenze

Franco Stocco, critico sui vaccini anti Covid-19 a mRNA somministrati alla popolazione durante la pandemia, ha voluto avvertire anche in merito alle potenziali conseguenze. “Le eventuali complicazioni si vedranno tra parecchi anni. Ci vorrà una valutazione epidemiologica retrospettiva per confrontare tanti parametri come la mortalità, le reazioni avverse e la fertilità”. A proposito di quest’ultima, i sieri continuano ad essere raccomandati anche in gravidanza. “Non c’è alcun incremento del rapporto di mortalità materna rispetto al periodo pre pandemia, per cui non c’è ragione, soprattutto in assenza di studi sulla genotossicità”.

In conclusione, l’ex dirigente farmaceutico si augura che in futuro non si ripetano determinati errori. “Non devono essere classificati come ‘vaccini’ le nuove terapie a mRNA, sicuramente utilissime per altre patologie, perché la proceduta registrata, il tempo di studio sull’uomo, è troppo breve. I rischi sono davvero alti”.





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