C’è posto per loro, evidentemente, nella Chiesa, quando, fuori, si cerca di eliminarli in ogni modo. I Down infatti sono vittime di aborti di massa, tanto che quasi non ne nascono più: quando grazie agli esami prenatali si è in grado di vedere che il bambino nascerà con quella sindrome, si procede quasi sempre con l’eliminazione. Ma non in Francia, dove esiste una congregazione di suore, Le Piccole discepole dell’Agnello, composta da dieci suore, due cosiddette abili e otto con la sindrome di Down. E’ una storia lunga ancorché poco conosciuta, cominciata a metà anni 80 quando si incontrano Line, una giovane che cercava la sua strada spirituale, volendo viverla al servizio dei piccoli, e Véronique, giovane anche lei ma con la sindrome di Down e che sogna di diventare suora. Purtroppo le normali congregazioni religiose non le accolgono. Il Diritto Canonico e le regole monastiche non prevedono infatti l’ammissione alla vita religiosa di persone con disabilità mentali. E’ il 1985 e le due donne vanno a vivere insieme in un piccolo appartamento in una casa popolare. Poi si aggiunge un’altra ragazza con la sindrome di Down. “Avevo visitato diverse comunità che accoglievano persone con disabilità, ma ho scoperto che queste persone non riuscivano a trovare il loro posto in queste comunità, perché non erano adatte a loro”, dice Madre Line, divenuta poi la Madre superiora delle Piccole Suore Discepole dell’Agnello.
IL RICONOSCIMENTO DELLA CHIESA
Ci vogliono 14 anni perché la loro esperienza venga riconosciuta dalla Chiesa: “Sono passati 34 anni da quando ho sentito la chiamata di Gesù. Ho cercato di conoscere Gesù leggendo la Bibbia e il Vangelo”, dice suor Véronique. “Sono nata con una disabilità chiamata Sindrome di Down. Sono felice, amo la Vita. Prego, ma sono triste per i bambini con la Sindrome di Down che non sentiranno questa stessa gioia di vivere”. Il 20 giugno 2009 Véronique può prendere i voti perpetui nell’Istituto delle Piccole Sorelle discepole dell’Agnello: “E’ la mia più grande gioia, essere la sposa di Gesù”. Poi se ne aggiungeranno altre otto. Dice Madre Line di loro: “Conoscono la Bibbia, la vita dei santi, hanno una memoria favolosa. Sono anime di preghiera, molto spirituali, molto vicine a Gesù”, dice. “Le loro anime non sono disabili! Al contrario, sono più vicine al Signore, comunicano con Lui più facilmente”. Nel convento anche laboratori di tessitura e ceramica, un giardino coltivato con piante medicinali. Il tutto sotto la materna guida di Santa Teresa di Lisieux, la cui spiritualità è la loro grande fonte di ispirazione.