Ancora dubbi e perplessità sulla tassazione degli affitti del 2025, che propone il canone libero o quello concordato.
La tassazione incide parecchio sul genere di affitti da proporre agli inquilini nel 2025. Ad aiutare nella scelta dei proprietari e rispettivamente per i futuri conduttori è l’analisi stilata dall’agenzia immobiliare Tecnocasa, che ha provveduto ad analizzare e paragonare la situazione immobiliare sulle tre grandi città italiane, Milano, Napoli e Roma.
Le tre città hanno dei mercati differenti e dei criteri contrattuali altrettanto diversi. Dall’analisi si evincono anche i motivi per i quali vengono scelte le singole città: la prevalenza sulla città meneghina ricade per quasi il 50% per le opportunità lavorative, mentre Napoli e Roma per abitarci “per scelte personali”.
Tassazione affitti 2025 con il canone concordato
Le nuove regole sulle locazioni brevi hanno fatto sorgere dei dubbi sulla tassazione applicata agli affitti per il 2025. La dura decisione dei proprietari è contrastata dall’appeal sui ricavi generabili dai cosiddetti “short rent” e dalla agevolazione fiscale grazie al canone concordato e la conseguente cedolare secca.
In città come Milano il canone libero resta ancora una delle scelte preferite, mentre su Roma e Napoli prevale il canone concordato, con i conseguenti vantaggi sia per i titolari dell’appartamento che per i conduttori. Ma quali sono i criteri con cui si dovrebbe prendere tale scelta contrattuale?
Il canone concordato implica molteplici vantaggi. Prima di tutto la tassazione della cedolare secca è ridotta al 10% (e non più al 21%), in secondo luogo la durata contrattuale è di cinque anni e non otto, vi è uno sconto del 30% sulla tassa di registro e infine il pagamento dell’IMU viene ridotto del 25%.
I proprietari possono dunque valutarne la convenienza paragonando il canone con il contratto concordato con quello libero. Se vi è una corrispondenza simile e vicina all’85% della rata applicabile al mercato libero, allora è decisamente meglio optare per il regime concordato.
Cosa succede a Milano, Napoli e Roma?
L’analisi del gruppo immobiliare Tecnocasa ha paragonato la situazione del mercato del mattone nelle città sopra citate, Milano, Roma e Napoli. Nella città meneghina dall’anno scorso il mercato degli affitti ha continuato a crescere, soprattutto le locazioni brevi.
Tuttavia per via dei vantaggi fiscali del canone concordato si è appurato come i proprietari delle case milanesi abbiano deciso di adottare anche loro questo regime (in passato utilizzato molto poco).
A Roma – per via del Giubileo 2025 – c’è stato un aumento spropositato sui canoni di locazione, con preferenza sui bilocali e una durata contrattuale di trenta giorni.
Situazione simile anche a Napoli, dove il turismo contribuisce a far lievitare i canoni degli affitti, e così come nella Capitale anche nel capoluogo campano la scelta prevalente è sui bilocali.