Marco Osnato, ospite oggi del Meeting di Rimini, conferma la volontà di ridurre l'Irpef per i redditi fino a 60.000 euro nella manovra
Si susseguono le ipotesi e le dichiarazioni sugli interventi che potrebbero far parte della prossima Legge di bilancio. Marco Osnato, in questa intervista, ricorda un obiettivo importante di Fratelli d’Italia sul fronte fiscale. Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera dei deputati, sarà ospite oggi del Meeting di Rimini in un incontro dal titolo “Ri-costruire. La città come luogo di vita”.
Prendendo spunto dal titolo dell’incontro cui partecipa, che risposta ritiene oggi si debba dare al problema abitativo che nelle grandi città italiane, non solo Milano, sta diventando quasi un’emergenza?
Non mi piacciono i toni apocalittici, tuttavia credo che, particolarmente nelle grandi città, il tema di soluzioni abitative abbordabili rispetto agli standard salariali e di qualità della vita degli italiani, che vivono in quella realtà, debba essere un elemento centrale delle scelte amministrative e politiche di chi governa quelle aree metropolitane.
Nella prossima Legge di bilancio si riuscirà a concretizzare quel taglio delle tasse al ceto medio che non si è riusciti a realizzare l’anno scorso?
Fin dall’inizio abbiamo detto, il presidente Meloni in primis, che nel momento in cui avessimo rivestito responsabilità di governo avremmo pensato soprattutto alle persone e alle famiglie più in difficoltà e nelle prime tre Leggi bilancio abbiamo operato in questo senso. Ora abbiamo la possibilità di fare un ulteriore sforzo rivolgendoci a coloro che sono identificati come il ceto medio e che, a causa del costo della vita che si è incrementato negli scorsi anni, hanno iniziato a sperimentare difficoltà che prima non conoscevano.
L’obiettivo è quello di ridurre l’aliquota dal 36% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro, credo sia un obiettivo realizzabile e reso possibile anche grazie alla riforma del fisco, fortemente voluta dal Viceministro Maurizio Leo. Una riforma che ha generato maggiori entrate per l’erario e, soprattutto, ha permesso un recupero significativo dell’evasione fiscale.
All’interno della maggioranza ci sono diverse proposte sul fronte fiscale. C’è il rischio che si crei una “competizione” per riuscire a farle entrare nella Legge di bilancio?
Le sensibilità all’interno della maggioranza sono, ovviamente, diverse ma hanno obiettivi molto condivisibili: il percorso per raggiungerli non è sempre compatibile con la realtà in cui stiamo agendo, ma in un arco di Legislatura siamo convinti di perseguirli tutti, sempre in un’ottica di equità e di solidarietà.
Pensa sia necessario varare altre misure per contrastare il calo della natalità nel nostro Paese, visto che quelle finora adottate non sono state sufficienti?
Il tema dell’inverno demografico è sicuramente uno dei macigni che rischiano di abbattersi sulla nostra società occidentale e, per combattere ciò, innanzitutto bisogna fare una riflessione di tipo culturale che ci porti a comprendere che talvolta si può rinunciare a qualche “comodità” per poter essere più felici come persone, come famiglie e quindi come comunità. Tuttavia, anche lo Stato deve considerare questo tema come una priorità mettendo a disposizione misure e strumenti che possano permettere, a chi ipotizza un percorso familiare, di poter essere sicuro di avere al proprio fianco lo Stato stesso.
Alcuni incentivi sono già stati introdotti grazie al Pnrr (asili nido in primis) e altre misure quali bonus bebè, il bonus famiglia e il bonus mamme introdotti nelle ultime Leggi di bilancio. Nonostante ciò, stiamo lavorando affinché, nelle prossime manovre, vengano previsti sgravi importanti e strutturali incentivando la nascita di figli all’interno delle famiglie.
Che giudizio dà del riscontro e dei risultati del Concordato preventivo biennale? Come risponde a chi ritiene rappresenti una forma di condono o di sanatoria fiscale?
Il concordato biennale preventivo è stata un’ottima intuizione per favorire quel rapporto di compliance serena tra amministrazione fiscale e contribuente. Ricordo che sono stati circa 190.000 i contribuenti in qualche misura incongrui che hanno potuto regolarizzare la propria posizione e diventare puntuali nei confronti del fisco. Inoltre, sappiamo che molte partite Iva hanno registrato un incremento dei ricavi proprio grazie alle opportunità offerte da questo strumento. Lavoreremo affinché questa misura possa essere ancor più apprezzata dai contribuenti, anche di intesa con gli ordini professionali, a partire dai commercialisti.
A chi ritiene che queste misure siano “sanatorie” più o meno mascherate, rispondo con i dati: in questi due anni abbiamo avuto riscontri incredibilmente positivi sulla lotta all’evasione e massicci aumenti delle entrate tributarie ed extra tributarie. A questo punto ben vengano queste “sanatorie”.
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