Dopo Abu Mazen la Premier Meloni sente al telefono anche il Principe saudita Bin Salman: “verso i due Stati, Israele fermi escalation e Hamas fuori da Gaza”
DOPO ABU MAZEN ECCO BIN SALMAN: LA STRATEGIA DEL GOVERNO MELONI PER LA PACE A GAZA
Normalmente due indizi non fanno una prova effettiva, eppure in due giorni le telefonate della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni prima con il leader palestinese Abu Mazen e oggi con il Principe Ereditario dell’Arabia Saudita, Mohamed Bin Salman, rappresentano un deciso messaggio rivolto all’alleato Israele. Dopo l’occupazione di Gaza approvata dal Governo Netanyahu, occorre interrompere quanto prima la possibile escalation di guerra nella Striscia, e per farlo serve dialogare con l’ala più “moderata” dei Paesi Arabi implicati nell’intricato scacchiere geopolitico del Medio Oriente,
Nel caso di MBS, inoltre, l’Italia da anni intrattiene importanti scambi politici, economici ed energetici che ne fanno un partner importante da non sottovalutare: la telefonata della Premier Meloni con il leader politico di Ryad fissa per entrambi la forte preoccupazione per una nuova possibile escalation di guerra tra Israele e Hamas. Dopo la stretta alleanza durata prima, durante e dopo il fatti tragici del 7 ottobre 2023, l’Italia del Governo Meloni non ha nascosto la critica per il piano di occupazione approvato la scorsa settimana.
Con Abu Mazen ieri, oggi con Bin Salman, l’impronta lanciata dal Governo Meloni – molto attivo in queste settimane – è quella di lavorare fianco a fianco come UE e Occidente ad un Islam “moderato” che possa essere il vero futuro dentro e fuori la Striscia di Gaza dopo l’eliminazione di Hamas (e in generale di tutti gli alleati armati dell’Iran).
Sebbene condanni da sempre la violenza israeliana contro la popolazione palestinese, Bin Salman rappresenta forse il più grande nemico interno in Medio Oriente (assieme al Qatar) degli ayatollah iraniani che foraggiano Hamas, Hezbollah e Houthi: assieme al debole leader palestinese, con ancora più forza vista l’importanza del potere politico di Ryad, il dialogo con Abu Mazen e Bin Salman rappresenta un punto di svolta per la politica estera in Medio Oriente per il Governo italiano.
ITALIA E ARABIA: “FERMARE SUBITO L’ESCALATION”. INTANTO IN EGITTO RIPRENDONO I NEGOZIATI (E ROMA FIRMA APPELLO PER AIUTI A GAZA)
Nel colloquio con il leader arabo, la Presidente Meloni ha espresso oltre alla preoccupazione anche l’intento forte per fermare subito la guerra nella Striscia: sul “come”, Italia e Arabia Saudita concordano sul ruolo centrale che dovranno avere le Nazioni arabe nel futuro della causa palestinese, «solo un processo politico verso una soluzione dei due Stati potrà condurre ad una pace giusta e di lungo periodo».
In tal senso, l’Italia rilancia con Bin Salman la necessità che la sigla terroristica di Hamas arrivi a rilasciare in maniera incondizionata tutti gli ostaggi: non solo, Meloni “fa dire” al principe ereditario che Hamas «non potrà avere un ruolo nel futuro della Striscia». Al di là della collaborazione tra Roma e Ryad, la richiesta del Governo Meloni è un rinnovato dialogo negoziale che possa limitare i danni del piano approvato da Netanyahu.
Al Cairo da ieri sono tornate ad incontrarsi le delegazioni di Qatar, Egitto, USA e Hamas, con la possibilità che anche emissari israeliani possano presto partecipare al tavolo dei negoziati, ad oggi ancora senza grandi passi avanti sul tema della tregua: la proposta degli emissari di Trump, Al Sisi e Al Thani è una pausa di 60 giorni dei combattimenti interni alla Striscia.
Nel frattempo, venendo incontro alla drammatica situazione umanitaria crescente a Gaza, l’Italia dopo l’invio degli aiuti via aereo nelle scorse ore ha firmato oggi un appello con altri 24 Paesi esteri per favorire l’ingresso degli aiuti dentro la Striscia: UE, UK, Canada si impegnano per premere su Israele affinché si aumentino sensibilmente gli ingressi di cibo e aiuti umanitari per la popolazione palestinese.