LA TRE GIORNI DI MELONI IN MEDIO ORIENTE (DOPO LA FIDUCIA RINNOVATA CON TRUMP): GLI ACCORDI SIGLATI CON L’ARABIA DI MBS
Non è casuale che l’importante missione portata a termine dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua tre giorni in Arabia Saudita arrivi dopo il rinnovato e reciproco sostegno – anche pubblicamente – tra il Governo italiano e la Presidenza americana di Donald Trump: gli accordi firmati dalla Premier dal valore circa di 10 miliardi di dollari tra Italia e Mohamed Bin Salman rientrano (simbolicamente) nel complesso e vasto dossier degli Accordi di Abramo che l’Occidente intende da tempo stringere con il Medio Oriente, complicati enormemente dopo l’esplosione delle guerre a Gaza e in Libano. Con il resto dell’Europa che resta in forte discussione per il mancato dialogo proficuo con i “nuovi” USA di Trump, il Governo Meloni vola diretto in Arabia Saudita, principale alleato degli Stati Uniti in M.O. (dove ha appena annunciato l’investimento di 600 miliardi di dollari, ndr), per concludere un pacchetto di cooperazione tutt’altro che minimale.
È dunque di 10 miliardi il valore degli accordi siglati dalla Premier Meloni nella insolita cornice della tenda nel deserto ad Al’-Ula assieme all’omologo principe ereditario saudita, autentico “regista” della svolta pro-Occidente in questi ultimi anni del Governo di Ryad: un salto di qualità “straordinario”, commenta la Presidente nel punto stampa finale, per far capire come l’impegno dell’accordo Italia-Arabia sia comune e sul quale poter creare multiple piattaforme per «ulteriori opportunità». Non entra ancora nel merito dell’accordo di partnerariato, anche se quanto anticipato da Palazzo Chigi dopo la tavola rotonda con i rappresentanti statali e privati dei due Paesi è già tanta carne al fuoco: da maggiore cooperazione ad integrazione nel Piano Mattei, passando per i temi energetici, di data center e di politiche di aiuti per i delicati scenari geopolitici del Medio Oriente.
COSA HA DETTO MELONI E COSA POTRÀ FARE L’ITALIA NEL DIALOGO CON L’ARABIA SAUDITA PER IL FUTURO DEL MEDIO ORIENTE
«La relazione tra i sistemi economici italiano e saudita ha molti margini di crescita», così la Premier Meloni al termine del viaggio in Arabia Saudita dove con MBS è entrata ancor più in contatto con la realtà geopolitica di tutta l’area del Golfo: non si “compra” né “vende” nulla, ma si aiuta a cooperare su più fronti, in quanto consente di ragionare con l’omologo partner «per un dialogo proficuo». Italia e Arabia collaboreranno per lo sviluppo dell’Africa, per gli scambi continui tra di due Stati e anche per una migliore relazione tra l’Unione Europea e il Consiglio di Cooperazione del Golfo.
Il «partenariato strategico» diventerà perenne con la creazione di un nuovo business forum settoriale, oltre a più processi avviati da Meloni e MBS per un «piano d’azione con priorità condivise». Non solo accordi bilaterali, l’evento del viaggio a Ryad e Gedda pone l’accento sull’unità di intenti che la Premier ha sperimentato con l’omologo principe ereditario sul fronte di politica estera: per una conclusione della guerra in Ucraina e per la tregua duratura tra Israele e il mondo musulmano, il sostegno dell’Italia si rinnova anche sui fronti Libano e Siria. Con Bin Salman, la leader del governo italiano ha promesso anche un migliore l’approccio alla transizione energetica, basato su interconnessioni tra reti e neutralità tecnologica. Dalle costruzioni agli accordi energetici e lo sviluppo in cooperazione delle aziende dei due rispettivi Paesi: promette molto l’accordo siglato da Meloni con MBS, anche se saranno i prossimi passaggi in Parlamento della Presidente a definire quali esatti impegni hanno preso i due Paesi nel rinnovato accordo bilaterale, considerato momento “chiave” nello sviluppo dell’incidenza italiana a livello internazionale. Con la “benedizione” da Washington, il Governo italiano punta dritto ad ottenere ruolo di prima fila tanto negli scambi bilaterali, quanto nel ruolo di interlocuzione privilegiato in Europa rispetto agli altri attori geopolitici mondiali.