Choc lunedì mattina dinanzi ad un asilo “vip” di Roma: un 40enne rumeno ha cercato di rapire un bimbo di soli 4 anni strappandolo dalle braccia della madre
Terrore lunedì mattina presso l’asilo “vip” di Roma, leggasi l’istituto internazionale Maisonnette, in zona Eur della capitale: un uomo ha tentato di rapire un bimbo di 4 anni, strappandolo dalle braccia della madre. Come riferito dai principali organi di informazione online, a cominciare da Leggo, l’episodio si è verificato di fronte agli occhi increduli di altri genitori ed ha avuto una dinamica decisamente inquietante.
Il rapitore, infatti, si è avvicinato al piccolo urlando “È mio figlio quello, dammelo”, per poi cominciare a strattonare la madre e il figlio, e provare a scappare con il piccolo. Un episodio che è durato una manciata di minuti e che ha visto l’aggressore, un uomo originario della Romania con dei precedenti, avvicinarsi alla scuola di cui sopra, uno degli asili più prestigiosi della capitale. A quel punto ha tentato il rapimento: fortunatamente ci ha pensato la mamma del bambino a mettere in fuga il tentato rapitore, aiutata poi dalle altre maestre nonché da un padre che ha assistito alla terribile scena.
TENTA DI RAPIRE BIMBO ALL’ASILO: GESTO DI UN FOLLE O UN’AZIONE PREMEDITATA?
Il genitore ha poi inseguito il rumeno, che durante la fuga dall’asilo si è cambiato la camicia sostituendo quella arancione che indossava mentre ha tentato di rapire il bimbo con un’altra, sperando di darsi alla macchia e non venire preso. Fortunatamente l’uomo è stato arrestato ed ora si trova nelle mani delle forze dell’ordine che stanno cercando di fare chiarezza per capire se si sia trattato di un gesto di uno squilibrato, oppure, di un’azione premeditata, con l’obiettivo proprio di rapire un bimbo e di farne poi chissà cosa.
L’uomo, un 40enne senza fissa dimora, dopo essere stato portato in caserma e ascoltato dagli inquirenti è ora accusato di tentato sequestro di persona aggravato. La sua posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se arrestare lo stesso in carcere, ai domiciliari o solamente “segnalarlo”.
