Il punto sulle scosse di terremoto Campi Flegrei, il nuovo bollettino settimanale con tutti i dati del periodo 8-14 settembre 2025, ecco i dettagli
Facciamo il punto sulle scosse di terremoto Campi Flegrei con il consueto bollettino settimanale. Nelle scorse ore l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nonché l’osservatorio vesuviano, hanno pubblicato il report relativo alla settimana 8-14 settembre 2025, segnalando tutti gli eventi sismici e facendo il punto sul bradisismo.
Quella da poco conclusa è stata senza dubbio una delle settimane migliori dal punto di vista degli eventi sismici ai Campi Flegrei, tenendo conto che sono stati solo 32 i terremoti localizzati nella zona flegrea, per una media di poco inferiore ai 5 al giorno. Numeri che potrebbero sembrare elevati ma che sulla caldera sono decisamente minimi e giusto per capirci la settimana precedente le scosse totali erano state 98. Bene anche la magnitudo visto che, dopo la “fiammata” del primo settembre, con una scossa di magnitudo 4.0 gradi sulla scala Richter e un lungo sciame sismico, fra l’8 e il 14 settembre il picco massimo è stato di soli 2.1 gradi sulla scala Richter.
Non bisogna quindi aggiornare l’elenco delle scosse più importanti ai Campi Flegrei, con la vetta che resta sempre “nelle mani” dei due movimenti tellurici di magnitudo 4.6 gradi, localizzati il 30 giugno e il 13 marzo scorsi, i due più importanti da quando vengono registrate le magnitudo. Per quanto riguarda il bradisismo, il fenomeno del sollevamento suolo, per cui in questi giorni è cominciata un’azione di microzonazione nell’area azzurra, con dei fori di dodici centimetri di diametro profondi 30 metri, non si registrano particolari variazioni.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL PUNTO SUL BRADISISMO
L’ultimo bollettino terremoto Campi Flegrei comunica infatti un sollevamento che resta in media con il periodo, 15 millimetri ogni mese, con il suolo che si è sollevato di 33 centimetri dal gennaio del 2024, mezzo centimetro in più rispetto al precedente bollettino. Se si prende in considerazione invece il mese di novembre 2005, il sollevamento sale a ben 152 centimetri, più di un metro e mezzo, e sessanta centimetri in più rispetto al picco massimo raggiunto durante la prima crisi bradisismica degli anni ’80.
Infine, nulla da segnalare per quanto riguarda la situazione dei flussi di anidride carbonica, in media con i dati dei precedenti rapporti, con le temperature che si confermano in aumento, con un valore medio di 165 gradi registrati nell’area del cratere della Solfatara. Dati quindi positivi quelli che sono emersi dall’ultimo bollettino, nel frattempo è stato pubblicato un nuovo autorevole studio sulla situazione delle scosse di terremoto Campi Flegrei, un lavoro realizzato dal CNR e pubblicato su Solid Earth.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL NUOVO STUDIO DEL CNR
Secondo quanto emerge, a causare il fastidioso movimento del suolo sarebbe l’acqua, una ipotesi già segnalata in altri studi. La colpa non è quindi del magma ma appunto dei liquidi originari dalle meteore, che si troverebbero fra circa 2,7 e 4 km di profondità. Di fatto il sottosuolo dei Campi Flegrei agirebbero come una sorta di pentola a pressione, visto che l’acqua esercita appunto una pressione sulle rocce sottostanti, che poi deve trovare uno sfogo e spinge verso l’alto la superficie.
Ciò porta alle continue scosse di terremoto e appunto al bradisismo, e secondo lo studio non sono da escludere delle possibili “esplosioni” di fango bollente e detriti, un mix di vapore, acqua e frammenti rocciosi che ovviamente se dovessero verificarsi non sarebbero piacevoli. Il lavoro dei ricercatori, come sottolineato dai colleghi di Geopop, si è concentrato in particolare sulle fumarole della Solfatara, i “camini” della caldera, che analizzando le loro emissioni sono in grado di restituire una fotografia di ciò che accade in profondità, sotto il livello del mare. Tutti i dati più recenti sono stati quindi incrociati sulla mole di numeri raccolti negli ultimi 50 anni, arrivando alla conclusione di cui sopra.
