Nella notte nuove scosse di terremoto Campi Flegrei: ieri sera è iniziato un nuovo sciame sismico, per ora limitato a 1.6 di magnitudo

Torna a tremare in modo insistente la terra nell’area di Pozzuoli con nuove scosse di terremoto Campi Flegrei rilevate nel corso delle ultime ore e che sembrano essere – a pieno titolo – lo specchio di un nuovo sciame sismico che sta interessante la famosa caldera; mentre nel frattempo un nuovo studio – ci torneremo dopo – condotto dall’Università di Pisa sembra aver individuato uno strumento potenzialmente rivoluzionario per tenere sotto osservazione i rischi derivanti dal vulcano.



Prima di arrivare allo studio, però, vale la pena fare un passetto indietro per dire che secondo i dati raccolti dall’INGV e dal suo Osservatorio Vesuviano – dedicato specificatamente i vulcani napoletani – nella notte odierna si sono rilevate almeno due scosse di terremoto Campi Flegrei: la prima si è registrata allo scoccare delle ore 2:03 e ha raggiungo il grado 1.0 di magnitudo sulla scala Richter, con una profondità i appena 2 km rispetto al suolo terrestre.



La seconda scossa di terremoto Campi Flegrei, invece, è arrivata dopo le prime luci dell’alba alle ore 6:43 con una profondità – questa volta – di solo 1 km e una magnitudo di 1.2 sulla scala di rilevazione tellurica; mentre complessivamente l’attuale sciame di scosse di terremoto Campi Flegrei sembra essere iniziato già ieri: sabato, infatti, ci sono state un totale di quattro differenti eventi sismici con magnitudo in tutti e quattro i casi comprese tra 1.0 e 1.6, iniziate alle 21:11 e terminate alle 23:03.

Un nuovo studio sulle scosse di terremoto Campi Flegrei: la cavità “risonante” e le sue implicazioni sui rischi eruttivi

Insomma, sembra non esserci alcuna pace per i napoletani che si trovano nei pressi della caldera vulcanica, costretti – anche questa estate – a fare i conti con continue e costanti scosse di terremoto Campi Flegrei; ma con la buona notizia che secondo gli esperti dell’INGV e dell’Osservatorio Vesuviano i rischi su una possibile eruzione dell’enorme vulcano restano decisamente bassi, per non dire quasi nulli.



Come accennavamo in apertura, proprio al fine di tenere ancor più sotto controllo di rischi derivati dalle scosse si terremoto Campi Flegrei, un nuovo studio pisano sembra aver trovato un punto di osservazione unico nel suo genere: si tratterebbe di un’enorme cavità che si trova a 3,6 km nel sottosuolo della caldera vulcanica che emette – ormai ininterrottamente da 7 anni a questa parte – un suono impercettibile a una frequenza di 0,114 hertz.

Lo studio sul terremoto Campi Flegrei: il grigio il magma, in nero la cavità scoperta a Pisa (Foto: studio – rivista Nature)

Di fatto non è ancora chiaro come – e se – la cavità sia collegata alle scosse di terremoto Campi Flegrei, ma il fatto che la frequenza non sia mai cambiata e che il rischio di un’eruzione risulti invariato da parecchi anni (sicuramente almeno sette); apre le porte all’ipotesi che un possibile cambio di frequenza in futuro potrebbe funzionare da allerta per un cambiamento della composizione del sottosuolo dei Campi Flegrei, ipoteticamente collegato a un maggiore rischio eruttivo.