Terremoto Campi Flegrei: facciamo il punto sugli eventi sismici della zona flegrea con tutto ciò che è accaduto durante la precedente settimana
Le scosse di terremoto Campi Flegrei sono tornate a farsi decisamente sentire visto che negli ultim giorni, sono state ben 35 quelle che sono state registrate dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ad esempio ieri i sismografi ne hanno registrate due ravvicinate attorno alle ore 16:32 con una magnitudo superiore 2.5 gradi sulla scala Richter Solo ieri ne sono state registrate 19, ma anche lo scorso 25 novembre abbiamo assistito a diverse scosse a cominciare da quella localizzata alle ore 18:49 del 25 novembre con una magnitudo di 1.3 gradi sulla scala Richter. Quasi esattamente un’ora dopo, alle 19:48, un altro sisma, questa volta di magnitudo 1.5 gradi sulla scala Richter. La terza scossa della serie è stata invece registrata alle ore 21:39 sempre di martedì 25 novembre, con una magnitudo di 1.0 gradi, ma il culmine dello sciame è stato segnalato fra le ore 23:15 e le 23:51 sempre del 25 novembre scorso, quando in totale si sono verificate ben 7 scosse di fila, fra cui quella massima di 3.3 gradi sulla scala Richter, localizzata alle ore 23:21.
In precedenza era stato segnalato un evento sismico con una magnitudo di 1.6 gradi alle ore 23:15, quindi uno alle ore 23:27 con una magnitudo di 1.2 gradi, poi un sisma di magnitudo 1.0 alle ore 23:28, poi spazio alla magnitudo di 1.3 gradi della scossa delle 23:34, quindi l’evento di un minuto dopo con una magnitudo di 1.7 e infine l’ultimo con la magnitudo leggera di 1.1 gradi. Una serie di scosse quindi piuttosto ravvicinate che ovviamente hanno rovinato la quotidianità dei residenti della zona flegrea, ormai costretti a vivere da anni con queste continue scosse di terremoto Campi Flegrei.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL BOLETTINO SETTIMANALE
Passiamo quindi ad analizzare l’ultimo bollettino, quello relativo alla settimana 17-23 novembre 2025, per cui sono state segnalate 110 scosse di terremoto Campi Flegrei, esattamente 12 in più rispetto ai sette giorni precedenti, quando erano stati 88 gli eventi sismici, con una media di circa 15 ogni giorno.
La scossa principale è stata di magnitudo 3.0 gradi sulla scala Richter, mentre è stato segnalato un solo sciame sismico per un totale di ben 47 terremoti a partire dalle ore 10:36 dello scorso 19 novembre, con una magnitudo massima di 2.7 gradi sulla scala Richter. Confermato anche nel nuovo bollettino l’aumento del bradisismo con una media di 25 millimetri al mese, per un sollevamento totale da inizio anno pari a 19,5 centimetri, che diventano 38 dal gennaio 2024.
Se invece si prendono in considerazione gli ultimi 20 anni, da quando è iniziata l’attuale crisi bradisismica, si supera il metro e mezzo di sollevamento, precisamente 157 centimetri, quindi 65 in più rispetto al precedente picco massimo raggiunto durante la crisi bradisismica degli anni ’80. Infine l’analisi geochimica, che ancora una volta conferma le temperature del sistema idrotermale in aumento, con una media di 173 gradi centigradi presso la fumarola della Solfatara.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL PUNTO DEL GEOLOGO MUSTO
Attraverso la propria pagina Facebook il professore e geologo Pierluigi Musto ha fornito come sempre il suo prezioso commento al bollettino in questione, precisando che lo sciame sismico da 47 eventi ha avuto come epicentro la zona di Pozzuoli, mentre il sisma principale da 3.0 gradi si è registrato “nei pressi di ‘La Pietra’ e non è stato accompagnato da sciame sismico”.
Per quanto riguarda le emissioni di CO2, l’anidride carbonica, si segnala un calo, “il che sta facendo ipotizzare una diminuzione del degassamento”, precisa l’esperto, mentre in una emissione fumarolica dei Pesciarelli si è registrata una lieve diminuzione della temperatura che va in contrasto con quella della Solfatara che, come detto sopra, si sta invece riscaldando. Musto conclude scrivendo: “Globalmente possiamo dire che l’Unrest in atto è tuttora vivo e vegeto, purtroppo… ma l’Osservatorio Vesuviano conferma che sulla base dei dati non ci sono elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.
