Nel giorno del Test di Medicina 2019 c’è chi dice no, per citare Vasco Rossi: infatti mentre circa 69mila aspiranti nuovi medici affrontavano una delle prove più dure col tanto temuto quiz, nelle principali Università italiane si è svolto infatti un curioso flashmob per protestate contro il numero chiuso che ancora continua a persistere per questo tipo di Facoltà. Infatti, come è noto, di tutti gli studenti che hanno partecipato alla prova solamente 11568 saranno gli “eletti” che da domani potranno cominciare il tanto ambito percorso e a poco è valso l’aumento del numero dei candidati ammessi che prima era di sole 9779 unità. E per questo motivo, in diversi atenei e documentato da scatti diventati virali sui social network, alcune persone vestite con i più classici costumi dei supereroi hanno indossato sopra dei camici bianchi per protestare, quasi a voler fare intendere come passare le Forche Caudine della prova, peraltro molto criticata quest’oggi per la sua difficoltà, è una impresa riservata solo a chi ha dei superpoteri…
TEST MEDICINA 2019, FLASHMOB CONTRO IL NUMERO CHIUSO
Il flashmob andato oggi in scena contro il Test di Medicina 2019 ha visto infatti nientemeno che Capitan America, l’Uomo Ragno, Iron Man e Wonder Woman contestare le politiche del MIUR ricordando che ogni medico è un supereroe e che “il suo primo grande nemico da sconfiggere è proprio il numero chiuso”. L’iniziativa nata a sostegno dei circa 69mila studenti che partecipano alle prove per accedere alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria è stata organizzata da Consulcesi, un network che si occupa dei ricorsi di medici specializzandi, fornendo anche tutela legale in alcuni casi. “Oggi è importante scendere in campo per far valere il proprio diritto allo studio” si legge nel comunicato emesso a supporto della curiosa mobilitazione, ricordando che Consulcesi vuole difendere i sogni di migliaia di ragazzi contro quello che viene considerato un sistema di selezione oramai superato: “Una possibilità di diventare medico esiste per tutti, anche a fronte dell’aumento dei posti parliamo ancora di numeri troppo esigui per garantire al nostro Paese un Servizio Sanitario Nazionale di livello, senza carenze di personale e con medici preparati” ha commentato Massimo Tortorella, presidente del network legale, che in occasione del test ha inviato diversi consulenti nelle varie Università per parlare coi candidati e ravvisare eventuali irregolarità nella prova ai loro danni.