AltroConsumo si è reso protagonista di un’interessante e approfondita indagine su ciò che, ad oggi, campeggia in cima alla lista dei desiderata di milioni di italiani: i test sierologici. Ricordiamo, infatti, che sin dai primi giorni di maggio vi è la disponibilità nel nostro Paese di sottoporsi a pagamento per verificare se si è entrati in contatto con il Coronavirus, mediante la ricerca di anticorpi nel sangue. Del resto, con la Fase 2 e la lenta ripresa della vita lavorativa in tutto lo Stivale, scoprirlo potrebbe essere fondamentale per proteggere se stessi e gli altri, dal momento che, qualora la ricerca di anticorpi portasse alla loro individuazione, il diretto interessato sarebbe sottoposto al tampone per capire se sia ancora positivo o se abbia già sconfitto il Covid-19. Essendo quindi questo l’unico strumento fruibile in Italia al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale per valutare quest’aspetto, è inutile dire che, dall’inizio del mese è scattata una vera e propria corsa volta ad accaparrarsi un posto nei laboratori di analisi che svolgono questo tipo di prelievo.
TEST SIEROLOGICI, QUANTO COSTANO? TARIFFE FINO A 100 EURO
Così, AltroConsumo racconta sul proprio portale di aver preso contatto con 173 strutture sanitarie disseminate in cinque differenti Regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio), delle quali solo 97 sono attrezzate per fare questo test. “La situazione – si legge nel report – non è omogenea sul territorio (l’autonomia regionale in materia sanitaria ha una forte influenza sul tipo di offerta e sulle modalità di accesso) e non sempre il personale che ci ha dato le informazioni al telefono è stato chiaro sul tipo di test che veniva svolto, cosa importante anche per verificare l’adeguatezza del costo ed eventualmente fare un confronto con altre proposte analoghe”. Inoltre, alcuni laboratori effettuano test rapidi (i cosiddetti pungidito/qualitativi), ma la maggior parte esegue un vero e proprio test quantitativo con prelievo del sangue, attraverso le metodiche autorizzate Elisa e Clia. “C’è chi verifica soltanto la presenza delle immunoglobuline IgG (gli anticorpi che si sviluppano in una fase tardiva della malattia e che in teoria rimangono per un certo periodo di tempo nell’organismo di chi ha contratto il virus) – spiegano da AltroConsumo –, e chi invece ricerca anche la presenza delle immunoglobuline IgM (che sono i primi anticorpi che l’organismo produce in risposta al virus). Alcuni, infine, propongo sia il test rapido sia quello con prelievo venoso, con importanti differenze di prezzo”. Già il prezzo: a seconda del centro che li esegue, si va da 20 sino a 100 euro.