Più di trenta strutture, tra villaggi e hotel; primo gruppo italiano per numero di camere; una forza lavoro, diretta e indotta, di circa novemila persone. TH Resorts finirà il suo lockdown con il mese di giugno, pronto e operativo già dai primissimi giorni di luglio. “Noi vogliamo assolutamente aprire, ma vogliamo farlo in sicurezza, adottando tutte le procedure e i protocolli del post-emergenza” dicono Graziano Debellini, presidente di TH, e Gaetano Casertano, l’ad. “Viste le ultime dichiarazioni da parte di governo, istituzioni e autorità sanitarie siamo fiduciosi che compatibilmente con il quadro generale epidemiologico, quest’estate sarà consentito agli italiani di godere delle bellezze del nostro Paese. Facciamo però un appello alle autorità italiane, europee e regionali: attendiamo risposte in tempi rapidi per un settore che vale il 13% del Pil con 230 miliardi di fatturato e 3 milioni di addetti”. L’alternativa “è vedere compromessa la prossima stagione e che il turismo in Italia diventi facile preda di speculatori”.
Sarà una ripartenza che, per Debellini e Casertano, coinvolgerà anche aspetti diversi dell’industria turistica italiana. “La ripartenza deve diventare il volano per riqualificare l’offerta e migliorare il prodotto hospitality: le strutture andranno ripensate in termini di progettualità e riqualificazione, lavorando per adattare l’offerta alla contingenza del momento e proporre un prodotto vacanze che rassicuri i clienti. È necessario anche un cambio organizzativo, che passi attraverso l’innovazione tecnologica e digitale. Per questa ragione serve che vengano immediatamente coinvolte le maestranze e che il personale venga adeguatamente formato sulle disposizioni e i protocolli post emergenza”.
Il tempo stringe, visto che già “ad aprile le percentuali di prenotazioni confermate per TH Resorts sarebbero state pari all’80% per la montagna e al 70% sul mare. Ogni giorno che passa rischia di compromettere la stagione e creare un ulteriore danno a gestori e proprietari di immobili, a tutto il comparto del turismo”. Comparto che ovviamente comprende anche un milione e mezzo di stagionali, fermi in attesa di capire se avranno un lavoro nei prossimi mesi. “Per questo è prioritario che siano attuati quanto prima tutti gli interventi a sostegno del turismo che sono stati enunciati nell’ultimo decreto e che sono stati espressi con chiarezza nel manifesto del turismo, che ha raccolto la voce di moltissime realtà, catene e gruppi rappresentativi del settore”.