Tiziana Giardoni difende la memoria del marito Stefano D'Orazio nel merito della paternità di Francesca Michelon: "Lei avanzava sempre richieste economiche"
Tiziana Giardoni, moglie di Stefano D’Orazio: il commento su Francesca Michelon
Lo scorso aprile è arrivata la sentenza di primo grado del Tribunale di Roma nel merito della paternità di Francesca Michelon, che è stata riconosciuta come figlia legittima di Stefano D’Orazio. Sono servite la perizia medico-legale e un test del Dna per accertare che la ragazza è a tutti gli effetti figlia del compianto ex batterista dei Pooh. La sentenza, inoltre, ha previsto un risarcimento in favore della Michelon per danni morali subiti, oltre che l’annullamento del testamento del musicista, inizialmente assegnato per intero a Tiziana Giardoni e ora da ripartire a metà tra la moglie e la figlia.
Una lunga vicenda di fronte alla quale Tiziana Giardoni non vuole rimanere in silenzio. E così, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, la moglie del musicista ha ammesso: “Non è stato certamente Stefano a non voler accertare e riconoscere la paternità della Michelon, quanto piuttosto la madre della ragazza ad opporsi strenuamente, probabilmente per preservare il suo matrimonio con Diego Michelon. Volontà che Stefano aveva sempre rispettato”.
Tiziana Giardoni difende il ricordo del marito: “Tentò di costruire un rapporto con la figlia“
Tiziana Giardoni ha anche commentato la decisione del Tribunale in favore Francesca Michelon, nata dalla relazione tra Stefano D’Orazio e sua madre Oriana Bolletta, successivamente sposata con Diego Michelon. La moglie del compianto musicista dei Pooh spiega: “Quel che è certo è che, quando nel 2006 la madre le aveva improvvisamente rilevato l’effettiva paternità, Stefano aveva tentato in ogni modo di costruire un rapporto affettivo con la figlia, trovandosi però di fronte una persona che non era affatto interessata a vedersi riconoscere come sua figlia, avanzando sempre e solo richieste economiche, alle quali, peraltro, Stefano non si era mai sottratto. Tanto che dopo non aver più risposto alle richieste di incontro di Stefano, gli aveva fatto scrivere dal suo avvocato chiedendo solo una congrua offerta economica“.
