Tony Cicco, il ricordo di Lucio Battisti su Rai1
Tony Cicco è tra gli ospiti che ricordano Lucio Battisti a 25 anni dalla morte del cantante nello speciale “Lucio per amico – Ricordando Battisti” trasmesso in prima serata su Rai1. Il batterista, tastierista e cantante napoletano, voce della Formula 3, ancora oggi ricorda con grandissimo affetto l’amico e collega Lucio Battisti. A distanza di 25 anni dalla morte del cantautore, Cicco non ha alcun dubbio: “resta il numero uno della musica italiana”. Non solo, per il batterista “Siamo tutti figli di Battisti” come ha scritto nel libro dedicato all’amico e collega. Dalle pagine di Repubblica.it, il batterista ha svelato cosa racconta nel suo libro: “naturalmente parlo un po’ di me ma parlo soprattutto dell’incontro più importante della mia carriera musicale, che è ovviamente quello con Lucio Battisti: il quale ancora oggi, a mio avviso, resta il numero uno della musica italiana”.
Non solo, il cantante ha poi ricordato il primo incontro con Lucio Battisti: “a diciassette anni ero già un professionista e suonavo con un cantante a quei tempi piuttosto famoso, Checco Marsella, già componente dei Giganti, un gruppo molto in voga all’epoca: stiamo parlando del 1968. Quell’anno suonai con Checco al festival di Sanremo, ero un ragazzino. Poi fondammo la “Formula 3” con il chitarrista Alberto Radius e il tastierista Gabriele Lorenzi. Lucio Battisti ci ascoltò, rimase colpito da qualcosa che vide o sentì e cominciò a scrivere per noi: “Questo folle sentimento” fu la prima canzone”.
Tony Cicco: “Lucio Battisti mi ha insegnato moltissimo”
Il successo di Tony Cicco e de La Formula 3 è sicuramente legato a Lucio Battisti. “Tre dei nostri album erano composti interamente da brani di Mogol e Battisti: sono dunque il cantante che ha interpretato il maggior numero di canzoni firmate dai due autori, eccetto lo stesso Lucio, naturalmente. Ho cantato più pezzi io di quanto abbiano fatto Mina, l’Equipe 84, i Dik Dik, Bruno Lauzi e tutti gli altri. Per questo ora porto in giro uno spettacolo di due ore con quelle canzoni, e ovviamente non riesco mai a cantarle tutte” – ha ricordato il cantante e batterista che ha imparato davvero tanto da Battisti. ”
“La prima volta che avevo appuntamento con lui e con Mogol, nella sede della casa discografica Numero uno a Milano, mi presentai con cinque minuti di ritardo: venne considerata un’enormità e una mancanza di rispetto, fui rimproverato aspramente” – ha ricordato il batterista che su Battisti ha aggiunto – si alzava la mattina e pensava soltanto alla musica, a come andare avanti nel suo lavoro, a come fare sempre meglio. Insomma, era completamente dedito alla musica. Ne ho conosciuto soltanto un altro così, si chiamava Pino Daniele: sono state le due figure più importanti della nostra musica. Ora che non ci sono più è il vuoto, il deserto: è sempre più difficile ascoltare una bella canzone, una bella melodia”.