Nel corso del 2009 le emissioni di molte sostanze inquinanti derivanti dal settore dei trasporti sono calate. Questa riduzione, tuttavia, potrebbe essere soltanto un effetto temporaneo della crisi economica, come si evince dall’ultima relazione annuale sulle emissioni dei trasporti redatta dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). Il Transport and Environment Reporting Mechanism (TERM) studia l’impatto ambientale dei trasporti e, per la prima volta, il rapporto prende in esame un insieme completo di obiettivi quantitativi proposti dalla Commissione europea nella ‘tabella di marcia (roadmap)’ sui trasporti del 2011.
“I livelli delle emissioni di quasi tutte le sostanze inquinanti derivanti dai mezzi di trasporto
sono diminuiti nel 2009, come conseguenza del calo della domanda,” ha dichiarato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. “Questa riduzione, tuttavia, è stata determinata dalla recessione economica. Dobbiamo quindi pensare a un cambiamento più radicale nel sistema dei trasporti europeo, affinché le emissioni non aumentino neanche nei periodi di forte crescita economica”.
La relazione dell’AEA nel considerare il rapporto trasporti-ambiente sottolinea che si sono fatti dei passi avanti in termini di efficienza. Per esempio, le automobili immesse sul mercato nel 2010 erano più efficienti di circa il 20% rispetto a quelle commercializzate dieci anni prima. Tuttavia, i modesti miglioramenti registrati sono stati spesso annullati dalla crescita della domanda, nonostante la recessione di questi ultimi anni abbia rallentato l’attività in alcuni settori. Nel decennio 1990-2009, la domanda nel settore dei trasporti è cresciuta di circa un terzo, portando a un aumento del 27% dei gas a effetto serra (GES).
La ‘roadmap’ individuata dalla Commissione fornirà la base per la formulazione di nuovi obiettivi raggiungibili grazie a politiche europee, nazionali e comunali che consentano di affrontare in maniera coerente ed efficace le questioni ambientali connesse ai trasporti. In tal senso attualmente vi sono grandi opportunità per i responsabili politici di affrontare queste tematiche in modo coerente, per esempio trattando in contemporanea i problemi legati alla qualità dell’aria e del cambiamento climatico.
Per la prima volta l’AEA ha elaborato un quadro di riferimento che consente di valutare il raggiungimento degli obiettivi ambientali nel settore dei trasporti, partendo dalla misurazione e valutazione delle emissioni di gas serra, del consumo energetico e del rumore. E’ stato sviluppato un quadro di riferimento che comprende 12 indicatori, in grado di abbracciare un ampio ventaglio di ambiti di intervento.
Principali conclusioni
Nel 2009 il settore trasporti è stato responsabile di circa un quarto (24%) di tutte le emissioni di GES dell’UE nel 2009. Nella ‘Road Map’ stilata dall’Agenzia Europea si propone agli stati membri l’ambizioso (ma indispensabile) obiettivo, entro il 2050, di ridurre del 60% i gas serra prodotti dai trasporti rispetto ai livelli del 1990. Se però si considera che nel periodo 1990-2007 le emissioni anziché ridursi sono aumentate del 27%, la riduzione complessiva da operare entro il 2050 sale al 68%. Infatti anche il consumo energetico annuo generato dai trasporti è cresciuto costantemente fra il 1990 e il 2007 mentre la riduzione del 4% registrata nel periodo 2007-2009 è da collegare più alla crisi economica che non a risultati iscrivibili alle politiche attuate, tanto che ci si aspetta un rialzo parallelamente alla ripresa della crescita economica. Gli obiettivi sulla qualità dell’aria sono stati superati in molte aree. Anche altri dati presentati nella ricerca citata evidenziano la mancanza di effettivi miglioramenti: il biossido di azoto (NO2), che può portare a seri problemi respiratori, nel 2009 ha superato i valori limite nel 41% delle stazioni di monitoraggio del traffico, così come il valore limite giornaliero per il PM10 è stato superato nel 30% delle zone di traffico in tutti i 27 Paesi della UE.
Una valutzione simile riguarda l’inquinamento acustico, se si calcola che quasi 100 milioni di persone sono state esposte a dannosi livelli medi di lungo periodo per il rumore prodotto da veicoli stradali.
Un’ultima considerazione infine riguarda il delicato tema del costo dei carburanti. Il prezzo medio reale dei carburanti per il trasporto su strada (calcolato come equivalente della benzina senza piombo, compresi dazi e tasse) a giugno del 2011 si è attestato su 1,14 €/litro, il 15% in più rispetto al 1980 in termini reali di potere d’acquisto. Ciò significa che il prezzo della benzina è aumentato in media di meno di 0,5 punti percentuali all’anno a dimostrazione che i prezzi del carburante non stanno inviando segnali forti per incoraggiare scelte di trasporto più efficienti.