E se fossero le città a insegnare ai costruttori di auto e ai fornitori di “mobilità” in senso ampio la chiave per scoprire il nostro futuro?
Di fatto è da questa domanda che parte la seconda edizione del premio “Audi Urban Future Award“, che nell’edizione 2012 analizza sei zone metropolitane molto importanti e altrettanto differenti per storia, cultura e ambientazione geografica: Boston/Washington, Istanbul, Mumbai, Pearl River Delta, San Paolo e Tokyo. Altrettanti studi di architettura, riconosciuti per la loro autorevolezza a livello mondiale, saranno chiamati a ottimizzare e reinventare queste aree urbane che svolgeranno il ruolo di “punti di partenza” per creare, sviluppare e sottoporre soluzioni personalizzate di mobilità urbana per il futuro.
Per l’edizione di quest’anno i sei studi coinvolti da Audi, che si sono distinti nel campo dello sviluppo urbano e pianificazione delle metropoli, sono: CRIT (Mumbai), Höweler & Yoon Architecture (Boston/Washington), Junya Ishigami + Associates (Tokyo), NODE Architecture & Urbanism (Pearl River Delta), Superpool (Istanbul) e Urban-Think Tank (San Paolo). Ogni città ha le proprie peculiarità e questo darà origine a un archivio di informazioni utili per analizzare opportunità e rischi della mobilità personale del futuro.
Le sei metropoli e le loro esigenze in termini di infrastrutture sono il cuore di questa particolare “competizione” che si svolge ogni due anni. Infatti ogni città si sviluppa in modo diverso, creando così impulsi diversi per i cambiamenti sociali e strutturali. Mumbai in India, ad esempio, è uno degli insediamenti urbani più popolosi e, a breve, nella zona del Pearl River Delta in Cina la popolazione arriverà a 80 milioni.
L’obiettivo è che vengano proposte soluzioni possibili per specifiche richieste di singole aree metropolitane. I risultati della ricerca, che comprenderà informazioni di carattere sociale, tecnologico e di spazio, forniranno idee per la transizione verso una mobilità sostenibile.
In questo processo ogni città possiede un potenziale diverso per future integrazioni nella mobilità individuale.
Nel 1800 solo Londra, Pechino e Tokyo avevano più di un milione di abitanti, mentre oggi sono 442. Si stima che da qui al 2030 il 70% della popolazione mondiale vivrà in megalopoli, con oltre 8 milioni di residenti. L’Audi Urban Future Award vuole essere uno strumento che consenta di capire con il giusto anticipo quali sono i trend del futuro e fornire alle agenzie incaricate e alle aziende gli strumenti per poter affrontare e, in parte, gestire i cambiamenti che ci aspettano. Per esempio il vincitore della prima edizione del premio nel 2010, Jürgen Mayer H., ha già influenzato lo sviluppo tecnico per quanto riguarda la guida pilotata.
Nel progetto vincitore si delinea una mobilità caratterizzata da una completa interconnessione della città: le auto comunicano fra loro e con la realtà circostante – persone, infrastrutture ed edifici. Non ci sono parcheggi in questa città del futuro perché tutte le vetture sono in continuo movimento e gli spazi sono dedicati a zone pedonali.
Rupert Stadler, presidente di Audi, sintetizza in questo modo il motivo e l’obiettivo di questo premio: “Vogliamo capire la città per riuscire a definire coerentemente la mobilità del futuro. Come produttori di auto Premium, dobbiamo guardare con interesse questi cambiamenti, da cui derivano nuove esigenze e modelli funzionali e – prosegue – il nostro obiettivo è capire le caratteristiche delle singole città e trasformarle in trend globali. Utilizzeremo questi risultati per supportare lo sviluppo dei nostri reparti che si occupano di innovazione”.
Audi presenterà i risultati del concorso in ottobre a Istanbul, dove una giuria composta da rinomati esperti proclamerà il vincitore durante la cerimonia di premiazione. Il progetto vincente servirà da base per un dettagliato dossier della città su demografia, infrastrutture e risorse.Per ulteriori informazioni è possibile collegarsi al sito: www.audi-urban-future-initiative.com