Choc in provincia di Treviso dove un uomo è stato ucciso dopo essere stato massacrato di botte. L’episodio, agghiacciante, si è verificato precisamente a Tovena di Cison di Valmarino, una piccola frazione di un comune del trevigiano. Ad avere la peggio, tale Alessandro Sartort, 46enne imprenditore che in base a quanto emerso dopo la ricostruzione, sarebbe intervenuto per sedare una rissa scoppiata vicino ad un bar del centro paese. Per provare a sedare gli animi, si è messo di mezzo ai due deleganti, ed è stato colpito a morte dai “contendenti” in maniera brutale. Pare che il 46enne sarebbe stato spintonato da uno dei due, e cadendo in malo modo avrebbe sbattuto la testa e poi perso pressoché all’istante, i sensi. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi, e sul posto sono intervenuti poco dopo gli uomini del 118, che hanno trasportato d’urgenza, ancora in vita ma in condizioni disperate, il poveretto. Poco dopo l’arrivo presso l’ospedale di Conegliano, l’uomo è però deceduto: troppo gravi le ferite riportate dopo la caduta.
TREVISO, INTERVIENE PER SEDARE UNA RISSA: MUORE 46ENNE
I carabinieri stanno indagando per cercare di ricostruire quanto accaduto, ed hanno raccolto le testimonianze delle persone che hanno assistito alla scena, nonché acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, da cui si può appunto meglio capire cosa sia successo. L’attenzione si starebbe in particolare concentrando su due fratelli residenti in zona che potrebbero essere i responsabili dell’omicidio, molto probabilmente colposo. Tra l’altro il fatto è avvenuto di fronte ad un bar situato in una strada dove oggi pomeriggio è prevista la carovana dei ciclisti del Giro d’Italia. Un momento di festa che è stato ovviamente macchiato in maniera indelebile. «Sono incredula – le parole dell’ex sindaco di Cison, Cristina Pin, riportate da Trevisotoday – lo conoscevo molto bene, era stato nella mia lista per le elezioni 2009-2014, il classico bravo ragazzo: nessuno poteva pensare ad un episodio del genere, lui non ha mai fatto del male ad una mosca. Il suo spirito di grande altruismo l’ha spinto a sedare questa rissa. Era sempre disponibile con tutti, il classico figlio che tutte le mamme vorrebbero. Era attivo nel volontariato, bastava chiamarlo e interveniva. Non si può morire così».