Donald Trump è intervenuto in queste ore alla Knesset di Israele: inizia per tutto il Medio Oriente l'era della pace e della convivenza tra popoli

È la giornata della (speriamo duratura) pace in Medio Oriente con lo scambio tra Israele e Hamas di prigionieri e ostaggi che sta avvenendo proprio in queste ore e suggellata dal discorso di Donald Trump alla Knesset – ovvero il Parlamento – di Israele: un intervento accolto dai presenti con una vera e propria standing ovation e con scroscianti applausi per il presidente statunitense; ma anche con alcuni lievi momenti di tensione quando due parlamentari di sinistra sono stati allontanati dall’aula dopo aver esposto davanti a Trump cartelli con scritto “genocidio” e “riconoscere la Palestina”.



Al di là delle tensioni, però, quello di Trump è stato un discorso interamente incentrato sulla pace, partendo dal precisare che in questi mesi di dialoghi “non è stato facile trattare con Netanyahu“, pur lodandolo per il “grande lavoro” fatto per Israele: questa giornata, ha spiegato lo statunitense, segna la fine “dell’era del terrore” e l’inizio di quella “della pace”, che traghetterà direttamente il Medio Oriente verso “una nuova era”.



Questo giorno secondo Trump verrà “ricordato” dalle prossime generazioni per il “trionfo incredibile” e l’enorme cooperazione da ogni angolo del mondo per raggiungere “la pace”, reso possibile soprattutto dal suo inviato speciale Steve Witkoff – che definisce “eccezionale” -, dal consigliere Jared Kushner, dal Segretario Marco Rubio e dal ministro della Difesa Pete Hegseth: persone che ritiene “incredibilmente brave”.

Trump: “Ora i palestinesi si concentrino sulla pace e sulla ricostruzione del loro popolo”

Tornando al futuro del Medio Oriente, Trump ha spiegato alla Knesset che oltre alla guerra oggi è finita anche “l’era del terrore e della morte” che saranno sostituiti “dalla fede, dalla speranza e da Dio” in un lunga e auspicabile “armonia duratura” tra tutti i popoli che animano quella “magnifica regione”; tutto nella speranza che ora “non si ripeta mai più (..) il 7 ottobre” e che Gaza realizzi il suo “futuro brillante”.



Israele festeggia l’accordo di pace e la liberazione degli ostaggi (ANSA-EPA 2025)

L’invito di Trump ai palestinesi, infatti, è quello – dopo la smilitarizzazione della Striscia e la deposizione delle armi da parte di Hamas – a rialzarsi e abbracciare l’opportunità “di abbandonare la violenza ed essere migliori“: l’obbiettivo ultimo dev’essere quello di dar seguito agli accordi per una pace duratura, dedicandosi “alla ricostruzione, alla stabilità, allo sviluppo economico” e a raggiungere “una vita migliore” assieme al contributo del “Consiglio per la Pace” del quale lo stesso Trump intende far parte.