"Trump ha insabbiato il caso Epstein", dopo le critiche dei repubblicani anche l'opinione pubblica giudica negativamente la gestione dei files segreti

Trump criticato per la gestione del caso Epstein, dopo le polemiche dei membri del partito repubblicano, che hanno chiesto maggiore trasparenza in merito alle informazioni e alle liste dei clienti coinvolti nel giro dell’imprenditore pedofilo morto suicida in carcere, anche l’opinione pubblica sembra allinearsi ala diffusa insoddisfazione sulla vicenda, soprattutto dopo che il presidente ha risposto dichiarandosi vittima di una truffa organizzata dalla sinistra radicale ma continuando comunque a non pubblicare i documenti riservati dell’inchiesta.



Un sondaggio condotto da Ipsos e pubblicato dall’agenzia di stampa Reuters, condotto su un campione di 1027 cittadini americani, ha mostrato che la tendenza a credere che si siano ancora troppi segreti è in aumento. Il 69% degli intervistati ha infatti affermato che Trump non abbia detto tutta la verità e abbia deliberatamente nascosto i dettagli. Anche tra coloro che si sono identificati tra gli elettori repubblicani che hanno mostrato una reazione più negativa rispetto agli Epstein files che su altri argomenti.



FBI contro Jeffrey Epstein: il procuratore generale Geoffrey Berman (ANSA-EPA 2020)

Sondaggio Usa: “Il 60% degli americani pensa che Trump abbia mentito sul caso Epstein”

Trump perde consensi sul caso Epstein e sulla gestione delle informazioni emerse nell’inchiesta, non solo a livello politico ma anche pubblico. Il sondaggio di Reuters mostra che la maggioranza degli americani intervistati ha avuto un giudizio fortemente negativo sulla gestione della vicenda, sostenendo che il presidente stia nascondendo importanti dettagli non solo sulla lista di persone legate al giro di pedofilia ma anche su quanto davvero accaduto in carcere, e sulla morte dell’imprenditore condannato che è stata frettolosamente archiviata come suicidio.



L’ultima dichiarazione di alcuni consiglieri di Trump era stata quella di anticipare la nomina di un procuratore speciale che si sarebbe occupato di desecretare e pubblicare nuovi files, contenenti rivelazioni inedite e soprattutto i nomi dei clienti del traffico sessuale. Tuttavia l’ultima risposta è arrivata tramite post su Truth nel quale Trump ha definito le accuse sul suo conto “Fake news e bufale diffuse dalla sinistra radicale democratica”, che avrebbero ingannato anche i sostenitori del movimento Ma.Ga, che si sono mostrati “deboli, stupidi e sprovveduti“.