Cosa può succedere nella guerra in Ucraina dopo le evoluzioni con gli USA di Trump: “pronto a incontrare Putin e Zelensky”. Cremlino conferma il vertice

TRUMP OTTIMISTA SUL POSSIBILE INCONTRO CON PUTIN. LA CONFERMA DEL CREMLINO: “VERTICE CONCORDATO”

Non è la prima volta che il Presidente USA Donald Trump si dice molto ottimista sul prosieguo del negoziato con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina, ma è anche vero che nell’ultimo periodo il “Commander in Chief” alla Casa Bianca si è mostrato molto deluso dal comportamento e dalle mancate promesse di Vladimir Putin, tanto da minacciare (e forse mettere in pratica) durissime sanzioni a partire dalla prossima settimana.



È in questo contesto che va letto l’ultima evoluzione della intricata vicenda diplomatica attorno alla drammatica guerra sul campo: dopo il quinto incontro dell’inviato speciale Steve Witkoff al Cremlino con il leader russo, nella conferenza stampa di ieri il Presidente Trump si è detto particolarmente ottimista per un presto incontro con Putin a cui seguirà immediatamente un vertice con il leader dell’Ucraina Zelensky. Il tutto nelle ore in cui le fonti dirette del Governo americano al New York Times fanno sapere che questo duplice, fondamentale, incontro potrebbe tenersi già la prossima settimana.



Incontro al Cremlino tra il presidente Putin e l’inviato USA Witkoff (ANSA-EPA 2025)

Nel frattempo la svolta arriva questa mattina con la conferma ufficiale del Cremlino, dalle parole del consigliere presidenziale di Putin, Yuri Ushakov: «Usa e Russia hanno concordato di tenere un vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin nei prossimi giorni». I preparativi sono in corso, riferisce il consigliere russo alla Interfax, sottolineando che la proposta americana è stata accettata da Mosca per un «incontro bilaterale di alto livello».

Di contro, va detto che fonti di intelligence hanno poi fatto sapere a livello europeo come le basi sarebbero ancora molto fragili e interlocutorie per una effettiva tregua con l’Ucraina. Mosca propone una tregua aerea (come già aveva avanzato la Casa Bianca mesi fa, e come ha di recente “consigliato” il Presidente della Bielorussia Lukashenko, tra i principali alleati della Russia) senza però interrompere la guerra sul campo.



Ad accendere una lieve speranza sull’incontro a breve tra i leader mondiali sono le parole della portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha fatto saper come sia stata la Russia ad esprimere il desiderio di incontrare al più presto Trump senza (per ora) escludere l’eventuale presenza di Zelensky. «Incontrarli la prossima settimana? Ci sono buone possibilità, molto buone», si è limitato a dire il Presidente americano commentando la visita di Witkoff al Cremlino.

LA TELEFONATA CON ZELENSKY E I LEADER UE (ESCLUSI PERÒ DAL POSSIBILE VERTICE)

A confermare un minimo di apertura nel vertice di ieri tra Russia e Stati Uniti vi sono anche le parole del Presidente ucraino, che ha ricevuto la telefonata di Donald Trump nel pomeriggio del 6 agosto 2025: «pare che la Russia sia più impegnata a raggiungere un cessate il fuoco, confronto con Putin sarà utile». La pressione a livello globale – tra i dazi minacciati da Trump e le manovre sulla difesa dei Paesi NATO (compresi gli aiuti in armi venduti all’Ucraina) – secondo Zelensky «sta funzionando», dicendosi comunque disponibile ad un vertice con Trump e soprattutto con Putin.

Donald Trump con il Presidente Ucraina Zelensky (ANSA-EPA combo 2025)

Occorre come sempre tenere i piedi di piombo davanti a scenari internazionali che sulla guerra in Ucraina abbiamo imparato essere molteplici, controversi e piuttosto labili: resta la volontà dei vari leader in campo a condurre una iniziale tregua che possa condurre il difficile negoziato di pace verso un reale cessate il fuoco dopo l’estate. Gli ultimi attacchi nel Donbass e a Zaporizhzhia fanno comunque intendere che di tregua vicina ancora si fatica a considerarla, ma questo non toglie che qualcosa a livello internazionale si sta smuovendo (forse anche dopo i tentativi americani di convincere Cina e India a far desistere Mosca dal proseguire la guerra nell’est dell’Europa).

Zelensky ha fatto sapere che nella telefonata di ieri con Trump hanno partecipato anche i leader occidentali in sede NATO, ovvero il cancelliere tedesco Merz, il Premier UK Starmer, il presidente della Finlandia Stubb oltre al segretario dell’Alleanza Rutte e i vertici USA Vance, Rubio e lo stesso Witkoff. Dal vertice però potenziale in programma la prossima settimana con Putin e Zelensky gli stessi leader dell’Occidente sarebbero al momento esclusi, con il ruolo nuovamente ridimensionato di un’Europa ancora fuori dalla vera partita dei negoziati.

L’ULTIMATUM DI TRUMP SI AVVICINA, MA LA RUSSIA PUNTA ANCORA UN OBBIETTIVO

La scadenza dell’ultimatum fissato da Trump alla Russia incombe, un accordo per il cessate il fuoco in Ucraina è richiesto e spinto da Washington, pena appunto l’abbrivio di nuove durissime sanzioni economiche: l’UE rimane lontana, la Russia prepara le richieste e l’Ucraina spera di poter ottenere con la spinta americana qualche minima concessione a livello di territori.

Non sarà affatto semplice, specie vedendo gli ultimi piani di guerra del Cremlino che punterebbero – secondo le fonti della CNN – alla conquista della città ucraina di Kherson, luogo strategico nella regione da cui le forze russe si erano in realtà ritirate a fine 2022.