La storia del 18enne di Fano sottoposto a un Tso dopo una protesta in classe contro l’uso della mascherina è approdata anche nella trasmissione di Italia 1, Le Iene. Il giovane è stato rimesso ma gli interrogativi su quanto accaduto restano. L’inviata Giulia Innocenzi si è occupata del caso ed oltre ad essere riuscita ad incontrare il 18enne si è focalizzata sulla figura di Lamberto Roberti, attivista no mask conosciuto come il “costituzionalista” e che potrebbe avere avuto un ruolo nella vicenda. Secondo alcuni il 18enne sarebbe cambiato proprio dopo l’incontro durante una manifestazione con l’attivista negazionista Roberti che ai microfoni de Le Iene ha espresso le sue bizzarre teorie sui tamponi asserendo: “sono pericolosi. Ti inseriscono dei nanochip che servono per gestire i nostri organi”.
Per il 18enne la mascherina sarebbe anticostituzionale e che faccia male alla salute e per questo si sarebbe presentato a scuola senza il dispositivo. Da qui la decisione della scuola di prendere provvedimenti tra cui la Dad forzata. Fino al 5 maggio scorso quando il giovane si presenta a scuola senza mascherina e si lega al banco con una piccola catena da bici chiedendo all’amico attivista di presentarsi davanti la scuola con un giornalista e un fotografo. Intervengono il sindaco, le forze dell’ordine e un medico e il 18enne viene portato al pronto soccorso di Fano dove viene eseguito il Tso. I medici dichiarano che il 18enne “presenta disturbo delirante e alterazioni cliniche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici che lui stesso non accetta”. Al ragazzo sono stati dati dei calmanti e requisito il cellulare. Il Tso sarebbe dovuto durate 7 giorni ma dopo 4 giorni in psichiatria all’ospedale di Pesaro è stato dimesso. Sul ruolo di Lamberto invece potrebbe partire un’indagine, mentre i genitori del ragazzo gli hanno chiesto di non vedere il figlio.
TSO A STUDENTE SENZA MASCHERINA: INTERVIENE L’AVVOCATO
Ad intervenire ai microfoni di Byoblu è stato l’avvocato del 18enne al quale è stato fatto un TSO, Isabella Giampaoli che ha raccontato quanto accaduto quella mattina, il trasporto presso il reparto psichiatrico dell’ospedale, la sottrazione del cellulare, le dimissioni, e come ora ha intenzione di muoversi legalmente adesso. L’avvocato ha raccontato: “Il ragazzo fortunatamente sta bene anche se è molto provato da questa esperienza terribile che ha dovuto subire. E’ stato dimesso domenica in quanto i sanitari hanno ritenuto che non ci fossero più i presupposti per mantenerlo nella degenza psichiatrica”. Adesso, quindi, è provato ma “sta bene fisicamente” sebbene abbia subito “una violenza tale che penso avrà un segno indelebile per tutta la vita”. L’avvocato ha raccontato quella mattina quando il giovane si è presentato a scuola dove voleva presentare una protesta sull’uso della mascherina in ambito scolastico. “Quella mattina aveva organizzato una protesta un pochino più teatrale e aveva organizzato di incatenarsi con la catena della bici al banco e di rimanere a scuola”, ha aggiunto. Tuttavia dopo un breve colloqui con la preside sono intervenute le forze dell’ordine e un medico. Il legale ha però ribadito come a scuola in situazioni statiche purchè sia garantito un metro di distanza la mascherina può non tenerla: “Attualmente anche nell’ultimo decreto non è previsto l’uso della mascherina e in qualsiasi ambiente quando è garantito almeno un metro di distanza”.
LA FIGURA DEL COSTITUZIONALISTA
Il 18enne di Fano sarebbe stato convinto da un medico a seguirlo in ospedale. Da lì in poi “non c’è stato alcun contatto, il ragazzo è stato portato al pronto soccorso e dopo qualche tempo sono arrivati i genitori”. Quindi in ambulanza sarebbe stato trasportato all’ospedale di Pesaro, nel reparto psichiatrico, dove gli è stato tolto il cellulare: “Anche questa è una cosa gravissima”, ha asserito l’avvocato “in quanto non era soggetto a procedimenti penali”. L’hanno giustificata “perchè l’ha deciso la dottoressa”. Pe il legale nessun giovane a quell’età sarebbe da Tso tanto da definirlo un bravo ragazzo: “Ritengo che la violenza subita sia veramente aberrante”. Adesso, ha spiegato l’avvocato, il giovane è in Dad e così continuerà per un periodo. Per quanto riguarda l’iter legale “abbiamo impugnato il trattamento del Tso per l’annullamento e stiamo procedendo in ambito penale con indagini difensive per depositare una denuncia per tutto quello che è successo”. In merito alla figura del “Costituzionalista” l’avvocato ha smentito che possa parlarsi di manipolazione: “E’ bene che il sindaco di Fano si prenda le sue responsabilità. Ritengo che il ragazzo non sia stato manipolato da nessuno perchè era perfettamente lucido ed esperto nell’ambito legislativo per cui protestava”. “So che il ragazzo aveva contatti con questa persona e lo aveva aiutato a fare un ricorso per Cassazione e gli aveva dato del materiale sui diritti costituzionali, tutto qui”, ha spiegato l’avvocato rispetto alla figura dell’attivista.