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Home » Esteri » Ucraina » UCRAINA/ “Perché il tribunale del Consiglio d’Europa per l’aggressione a Kiev potrebbe allontanare la pace”

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UCRAINA/ “Perché il tribunale del Consiglio d’Europa per l’aggressione a Kiev potrebbe allontanare la pace”

Int. Enzo Cannizzaro
Pubblicato 27 Giugno 2025
Zelensky, presidente dell'Ucraina

Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina (Ansa)

Zelensky e il Consiglio d’Europa danno il via a un Tribunale speciale per il crimine di aggressione all’Ucraina. Potrebbe indebolire l'azione degli USA

Un tribunale speciale del Consiglio d’Europa per il crimine di aggressione all’Ucraina. Una nuova iniziativa, la prima nel suo genere, che punta il dito sull’invasione russa con l’intenzione, almeno per il momento, di non colpire i vertici delle istituzioni russe, ma chi ha reso possibile materialmente l’aggressione all’Ucraina.


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Un tribunale, spiega Enzo Cannizzaro, ordinario di diritto internazionale e dell’Unione Europea all’Università La Sapienza di Roma, istituito con il consenso di Zelensky perché i fatti di cui si parla si sono verificati nella giurisdizione territoriale dell’Ucraina e che richiama, dal punto di vista del reato individuato, quanto è successo al processo di Norimberga.


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Non prende di mira direttamente Putin, ma è chiaro che può essere visto come un ostacolo sulla strada della trattativa di pace. Di sicuro non piacerà agli USA, che potrebbero vederlo come un ostacolo alla leadership americana sul continente. Ma tant’è: gli Stati del Consiglio d’Europa (46, più di quelli della UE) hanno deciso di intraprendere questa strada.

La Casa Bianca, intanto, ha chiesto al Dipartimento di Stato di troncare i finanziamenti per programmi che indagano su crimini di guerra in Myanmar, Siria e Ucraina.

Zelensky ha firmato con il Consiglio d’Europa l’accordo per istituire il tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina. È la prima volta che succede. Su quali basi può essere istituito? Per cosa è stato pensato?


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È la prima volta che si istituisce un tribunale “internazionale” ad hoc per un crimine di aggressione. La qualificazione “internazionale” va messa fra virgolette, perché non è certo che sia un tribunale internazionale: potrebbe essere un tribunale degli Stati del Consiglio d’Europa, ai quali si aggiunge l’Ucraina. La differenza è notevole. Un tribunale internazionale va istituito dalla comunità internazionale e opera a suo nome. Questo tribunale è l’espressione degli Stati che lo hanno istituito. Difatti, esso mutua la propria giurisdizione dalla giurisdizione territoriale dell’Ucraina. Ciò non sorprende. L’istituzione di un tribunale interstatale non elide la giurisdizione degli Stati per crimini internazionali. I tribunali ucraini hanno processato e condannato militari russi che hanno violato il diritto penale internazionale.

In cosa consiste il crimine di aggressione e come procederà il tribunale per accertare se è stato commesso? Si fa già riferimento a fatti specifici su cui indagare? Si è partiti da vicende particolari per giustificarne l’istituzione?

Il crimine di aggressione ha una storia dietro di sé. Il tribunale di Norimberga, che a propria volta non era un vero tribunale internazionale, ha giudicato i gerarchi nazisti, fra l’altro, per crimini contro la pace: una formula diversa per indicare il crimine di aggressione. Il crimine di aggressione è un crimine ad alto tasso politico. Chi può commettere un crimine di aggressione? Innanzitutto, chi ha il potere di scatenare un’aggressione, e cioè il capo di Stato e altre figure apicali dello Stato e dell’esercito. Peraltro, vi è nello statuto del tribunale una disposizione che sembra indicare che gli organi apicali dello Stato godono dell’immunità personale finché siano in servizio. Di conseguenza, non ci dovremo attendere un processo a Putin nel breve periodo.

Perché l’accordo è stato firmato da Zelensky? Il tribunale nasce da una sua richiesta? Quali Paesi ne riconoscono l’autorità?

Il consenso di Zelensky era necessario al fine di conferire la giurisdizione territoriale ucraina. Si tratta di un’esigenza tecnica, perché non tutti gli Stati del Consiglio d’Europa hanno previsto una giurisdizione universale per il crimine di aggressione. Dato che l’aggressione è stata perpetrata sul territorio dell’Ucraina, e l’Ucraina ha una legge che prevede il crimine di aggressione, il consenso dell’Ucraina è necessario al fine di munire il tribunale della giurisdizione.

Quali conseguenze ci possono essere per la Russia dal punto di vista politico e giudiziario? A che conclusioni può arrivare il tribunale e quali pene può comminare?

Innanzitutto, la norma dello statuto che “congela” i procedimenti contro le figure apicali russe in carica prefigura tempi lunghi, molto lunghi, per colpire l’alta dirigenza russa. Occorre vedere se il procuratore presso il tribunale riuscirà a incriminare per aggressione figure non proprio apicali. Non sarà facile, ma, con un po’ di pazienza, ci si può arrivare. Evidentemente, le pene sono pene detentive, ma è chiaro che, a meno di un cambio di regime, la Russia schermerà i propri dirigenti.

La Russia e Putin sono già stati oggetto delle attenzioni della magistratura internazionale. Il mandato di arresto nei confronti del capo del Cremlino ha avuto un seguito? Resta come singolo provvedimento o è un atto di un’indagine o di un procedimento più ampio?

Il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (CPI) non è relativo al crimine di aggressione. Nello statuto della CPI, la giurisdizione su tale crimine esige una richiesta del Consiglio di sicurezza, ciò che, data la presenza della Russia nel Consiglio di sicurezza, non arriverà, a meno, anche qui, di un radicale cambio di regime. Di conseguenza, la CPI non ha giurisdizione.

Questa decisione del Consiglio d’Europa allontana la possibilità di trattare con la Russia? Potrebbe escludere Putin come interlocutore di un negoziato?

Questo è sempre il dilemma del diritto penale internazionale. Se si incriminano i leader di uno Stato, cioè quelli che hanno deciso l’aggressione, è ovvio che la pace non si farà, a meno che un trattato di pace elimini l’accertamento del crimine: una strada difficile da percorrere. D’altronde, il diritto ha la sua parte anche nel gioco diplomatico. L’istituzione del tribunale è un segnale che indica la determinazione degli Stati europei. Non è probabilmente un segnale gradito alla dirigenza degli Stati Uniti, la quale ha tentato di intavolare un negoziato, invero senza successo, ma che potrebbe considerare questa decisione come un ostacolo alla propria leadership dell’Occidente. Ma un atto di autonomia degli Stati del Consiglio d’Europa – il quale non è l’Unione Europea, ma un’organizzazione distinta dall’Unione, che annovera ben 46 Stati, alcuni siti geograficamente in Asia – potrebbe essere salutare per gli assetti geopolitici mondiali.

(Paolo Rossetti)

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Tags: Vladimir PutinVolodymyr Zelensky

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