Tregua Ucraina, incontro Witkoff Putin sulle condizioni per un accordo, la Russia sta valutando lo stop ai raid aerei, Trump minaccia sanzioni energetiche

Terminato dopo tre ore di colloqui il vertice tra l’inviato Usa Witkoff e Putin, nel quale si è discusso un merito al cessate il fuoco in Ucraina, dopo l’ultimatum che Trump aveva lanciato per l’adesione ad un accordo, seguito poi dallo schieramento dei sottomarini nucleari statunitensi in risposta al perdurare degli attacchi aerei sulle città ucraine.



La Russia ha ribadito le condizioni e i punti fondamentali per approvare la proposta di tregua sui quali ha dichiarato di non voler fare un passo indietro. Queste prevedono, come già ribadito ampiamente in passato, lo stop al processi di adesione di Kiev alla Nato, ma anche l’ingresso nell’Unione Europea ed il riconoscimento delle repubbliche del Donbass come russe.



Da parte di Washington invece si sta cercando di accelerare i tempi per la fine del conflitto, minacciando nuove ed inedite sanzioni, in particolare, come aveva già anticipato il Financial Times, sui prodotti petroliferi trasportati dalle cosiddette “flotte ombra” e nei confronti dei paesi che ancora acquistano la materia prima dalla Russia, come India e Cina.

Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, i Presidenti di Ucraina e Russia nel 2019 (ANSA-EPA)

La Russia valuta una tregua aerea in Ucraina dopo l’ultimatum di Trump

Secondo le anticipazioni dell’agenzia Tass pubblicate al termine del vertice, il Cremlino ha giudicato positivamente l’esito del colloquio tra Witkoff e Putin, definendolo utile e costruttivo. Come conferma anche la Cnn, il presidente russo avrebbe dato segnali di apertura nei confronti delle proposte di Trump che aveva annunciato già di essere in attesa di comunicazioni ufficiali prima di fare le proprie valutazioni sulle condizioni per il cessate il fuoco.



Alla luce delle ultime notizie anche Zelensky è intervenuto a commentare l’incontro, affermando che gli Stati Uniti stanno facendo una giusta pressione su Mosca per porre fine alla guerra, d’altra parte però ha ricordato come la Russia non stia mostrando una seria volontà di arrivare ad un accordo di pace, viste le richieste sui territori e sul ritiro dell’adesione all’Ue che Kiev ritiene ancora inammissibili. Una delle soluzioni, che non risolverebbe il conflitto ma potrebbe garantire una pausa significativa dagli attacchi che stanno ancora proseguendo, come sostiene Bloomberg citando fonti russe, sarebbe quella di concedere una tregua aerea in Ucraina entro la scadenza dei termini fissati da Trump per il prossimo venerdì.

Tregua Ucraina, Trump valuta esito del colloquio Usa-Russia, Zelensky: “Pressione adeguata”

Il colloquio Usa-Russia tra l’inviato speciale Usa Steve Witkoff e Putin, nel quale i due hanno discusso in merito alle condizioni per la tregua in Ucraina e sullo sviluppo di maggiori rapporti strategici in seguito ad un accordo, si è concluso ed è in attesa di valutazione ufficiale da parte di Trump che ancora non è intervenuto a commentare le eventuali dichiarazioni. Il presidente statunitense aveva già espresso delusione nei confronti della mancata collaborazione da parte di Mosca e anticipato quali fossero le contromisure che Washington avrebbe adottato nel caso di mancato rispetto dell’ultimatum per il cessate il fuoco, principalmente sanzioni sul petrolio e sui paesi partner che acquistano e trasportano il materiale per conto di aziende russe con le flotte ombra, già inserite nella lista nera dalla precedente amministrazione Biden.

Zelensky ha giudicato favorevolmente le misure economiche previste, affermando che queste potrebbero costituire un valido strumento per mettere ancora più pressione nei confronti della Russia, e porre fine ai raid aerei che stanno continuando a colpire il territorio, come quelli avvenuti la notte scorsa sulla città di Odessa e nel distretto di Zaporizhzhia.