Il Regno Unito potrebbe bandire a breve le VPN, le reti private virtuali, in quanto aggirano la legge sull'online introdotta da pochi giorni
Nel Regno Unito stanno volando le VPN, le reti private virtuali, dopo che il governo ha introdotto l’obbligo di verifica dell’età online. Si tratta di fatto di un metodo per aggirare questa verifica di conseguenza il partito laburista, che governa al momento il Regno Unito, sta pensando di proibire l’uso delle stesse reti. Lo scrive Gbnews.com, precisando che gli abbonamenti a queste reti virtuali sono schizzati alle stelle appunto dopo le restrizioni imposte dall’Online Safety Act.
Di fatto attraverso una VPN un utente può “nascondere” il proprio indirizzo Ip, spostando il proprio traffico interno dal dispositivo da cui sta effettivamente navigando a quello di un Paese straniero, facendo quindi sembrare che sia online al di fuori del Regno Unito. Non a caso Proton VPN è divenuta l’applicazione gratuita più scaricata oltre Manica nelle ultime settimane sull’Apple Store, il portale online delle app della Mela, con una crescita dei download che è stata del 1.800%, numeri mai visti prima.
In fortissima ascesa anche NordVPN, provider concorrente di Proton, che invece ha segnato un +1.000% lo scorso weekend, per una classifica di app più scaricate dagli amici britannici che per metà è costituita da applicazioni di questo tipo. Le nuove norme sulle verifiche online sono entrate in vigore meno di una settimana fa, lo scorso 25 luglio, ed hanno costretto milioni di britannici a verificare la propria età scansionando la carta di credito o il passaporto.
VPN VIETATE IN UK DOPO L’ONLINE SAFETY ACT? COSA STA SUCCEDENDO
Ma come si suol dire, fatta la legge, trovato l’inganno, e sono molti coloro che stanno bypassando questa restrizione, con metodi alternativi. La deputata di Rotherham Sarah Champion ha quindi lanciato una campagna contro le VPN, spiegando: “La mia nuova clausola 54 richiederebbe al Segretario di Stato di pubblicare, entro sei mesi dall’approvazione del disegno di legge, un rapporto sull’effetto dell’uso delle VPN sulla capacità di Ofcom di far rispettare i requisiti della clausola 112. Se le VPN causano problemi significativi, il governo deve identificare tali problemi e trovare soluzioni, anziché evitare problemi difficili”.
Dichiarazioni che hanno ricevuto il sostegno dei rappresentanti del partito laburista, che hanno fatto sapere che colmeranno le lacune presenti nel disegno di legge. La questione ha ovviamente scatenato un acceso dibattito politico in Gran Bretagna e l’ex presidente di Reform UK, che ora dirige l’unità Doge, ha affermato che l’Online Safety Act “non fa assolutamente nulla per proteggere i bambini” e anzi “sopprime la libertà di parola”.

VPN VIETATE IN UK DOPO L’ONLINE SAFETY ACT? I COMMENTI
Zia Yusuf, imprenditore britannico, avverte invece che la censura sta diventando “normalizzata” con le nuove leggi sulla sicurezza online, aggiungendo che la Gran Bretagna sta “sprofondando rapidamente in una sorta di distopia”. Durissimo anche il commento del ministro ombra degli Interni Chris Philp, secondo cui “Keir (Starmer, il primo ministro ndr), un politico a due livelli, non può controllare le strade, quindi sta cercando di controllare le opinioni. Stanno istituendo una squadra centrale per monitorare ciò che pubblichi, ciò che condividi, ciò che pensi, perché in fondo sanno che il pubblico non crede a ciò che vendono”.
Simile il pensiero di Nigel Farage di Reform Uk, secondo cui siamo di fronte “all’inizio del controllo statale sulla libertà di parola”. Un dibattito acceso quindi quello oltre Manica e vedremo se il governo laburista riuscirà a bloccare anche le VPN per salvaguarda la propria legge: la sensazione è che sarà una dura battaglia. Le reti VPN, un tempo appannaggio solo di determinate categorie di lavoratori, oggi sono alla portata di tutti e di fatto creano una barriera crittografica fra chi naviga e tutto il resto: tutti i dati del proprio dispositivo vengono instradati altrove tramite i server del provider, di conseguenza è impossibile capire da dove si sta effettivamente navigando.
