Chi è Umberto Ambrosoli, figlio dell'avvocato Giorgio ucciso nel 1979: "mio padre, eroe "normale". Il retroscena su Sindona, Andreotti e..
UMBERTO AMBROSOLI, L’INTERVISTA: “MIO PADRE EROE NORMALE”
La storia dell’avvocato e dell’uomo viene rimembrata questa sera dalla fiction Rai1 “Il prezzo del coraggio”ma ce l’aveva raccontato in esclusiva nell’anniversario dei 40 anni dalla morte del papà lo stesso Umberto Ambrosoli in una bella e lunga intervista: «La lettera che mio papà ha lasciato nel febbraio 1975 pochi mesi dopo aver accettato l’incarico dimostra che anche lui aveva capito che ginepraio ci fosse dietro e proprio per questo accettò l’incarico», spiega Ambrosoli al Sussidiario.net l’11 luglio scorso. Un eroe “borghese” come lo aveva definito splendidamente Corrado Stajano, quel papà conosciuto per pochi anni ha rappresentato molto nella sua crescita come uomo e come profilo pubblico: «Dal 1991 quando uscì il libro di Stajano all’esempio di papà si è aggregato un maggior affetto e maggiore attenzione anche in chi non ha gli strumenti per leggere quegli anni. Non riesco a immaginare modi ulteriori per ricordarlo, riesco a immaginare gli italiani più responsabili nei vari segmenti in cui sono impegnati per onorare la figura di papà così come le figure di Livatino, Falcone e tante altre persone. Questo è un passaggio in più che possiamo fare. Spero che figure come le loro ci siano di stimolo». Giorgio Ambrosoli fu ucciso da Sindona («faccendiere spregiudicato in odore di mafia e P2») per una colpa ancestrale, come ricorda lo stesso Umberto: «non volle sottoscrivere alcun piano di salvataggio a spese dello Stato. Da tempo sapeva che su di lui pendeva una condanna a morte, ma non si tirò mai indietro». Particolare il passaggio in cui Ambrosoli racconta la sua personale versione alla “reazione” che Giulio Andreotti ebbe nel 2010 quando disse che il padre «se l’era cercata»: «molto utile come affermazione dal punto di vista della ricostruzione storica perché ha tolto qualsivoglia dubbio a chi si chiedeva da che parte stesse Andreotti nel corso di quel periodo, una affermazione che ha dimostrato che non stava certo dalla parte di mio padre».