La serie tv "Untamed", disponibile su Netflix, è ambientata nello Yosemite National Park, e ha avuto un grande successo

Come spesso accade nel misterioso e imprevedibile universo delle serie tv, a conquistare la scena nelle ultime settimane non è stata una produzione ad alto budget o con nomi altisonanti, ma una miniserie dalle ambizioni contenute, un cast di volti poco noti ma sorprendentemente efficaci, e una trama che parte in sordina ma guadagna consistenza col passare degli episodi.



Si tratta di Untamed, approdata su Netflix il 12 luglio, inizialmente proposta come miniserie in otto puntate. Poi il successo clamoroso: oltre 24 milioni di visualizzazioni globali e l’annuncio, quasi immediato, di una seconda stagione.

Il vero protagonista di Untamed, però, non è né un detective, né un criminale: è la natura selvaggia, quella del Yosemite National Park, che dà il titolo alla serie. Situato tra la California e il Nevada, il parco copre una superficie di oltre 3.000 km² – pressappoco quanto la Valle d’Aosta – ed è uno dei luoghi più spettacolari e protetti degli Stati Uniti.



Yosemite non è solo un paesaggio da cartolina: è teatro quotidiano di sfide ambientali, tra l’impegno di ranger e ricercatori per proteggerlo e le minacce di chi lo sfrutta senza scrupoli. I suoi canyon, cascate e foreste millenarie offrono uno scenario naturale perfetto per un thriller dove l’equilibrio tra uomo e natura è costantemente messo alla prova.

A vigilare su questo territorio sterminato è Kyle Turner, investigatore del corpo forestale, interpretato da Eric Bana, attore australiano noto per Munich di SpielbergTroy accanto a Brad Pitt, e più recentemente per il thriller psicologico The Dry. Turner è un uomo spezzato, schivo, segnato da una tragedia personale – la morte del figlio adolescente – che continua a tormentarlo.



Burbero e introverso, mal sopportato dai colleghi, preferisce indagare in solitudine. Ma quando una giovane donna viene ritrovata morta ai piedi di una parete frequentata da scalatori professionisti, la sua routine si incrina: i vertici del parco vogliono archiviare in fretta il caso come un incidente, per non allarmare i turisti. Ma Turner fiuta qualcosa di più oscuro.

Ad affiancarlo – più per ordine dei superiori che per reale volontà – arriva Naya Vasquez, interpretata da Isabela Merced (Sweet Girl, Dora and the Lost City of Gold, Rosaline), giovane agente trasferita da Los Angeles dopo aver lasciato un marito violento.

Inizialmente spaesata, Vasquez si rivela presto capace e intuitiva: è l’unica a guadagnarsi la fiducia di Turner, instaurando con lui un legame che dà ritmo e umanità alla serie.

Il cast del film Untamed si completa con il personaggio di Malcolm Reyes (Benito Martinez, The Shield e House of Cards), comandante dei ranger e figura ambigua, divisa tra gli interessi istituzionali e il senso di giustizia, l’ex guida turistica Luke Carpenter (Lewis Pullman, Top Gun: Maverick, Outer Range), che sembra sapere più di quanto lasci intendere, e l’ex moglie di Turner, Jill (Rosemarie DeWitt).

La trama del film Untamed si sviluppa in modo sempre più avvincente, trasformandosi progressivamente in un thriller psicologico che non rinuncia a riflessioni profonde: la paternità, il senso di colpa, la responsabilità verso i più fragili, bambini e natura inclusi.

Il finale aperto di Untamed lascia presagire che la seconda stagione dovrà reinventare alcuni personaggi e ampliare l’orizzonte narrativo. Ma Yosemite – con i suoi segreti geologici, la sua fauna minacciata e l’eterna tensione tra tutela e sfruttamento – può ancora offrire moltissimo.

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