Nuovo filone di inchiesta sull'urbanistica a Milano: chiesti gli arresti per Tancredi (assessore Comune) e il ceo di Coima, Catella. Indagato Boeri
LA “PALAZZOPOLI” (PARTE SECONDA) A MILANO: NUOVO FILONE DI INCHIESTA SULL’URBANISTICA, DA TANCREDI A BOERI
È neanche poche ore che sono emerse le notifiche e le prime notizie sull’inchiesta che sta sconvolgendo l’urbanistica a Milano e già viene ridefinita “Palazzopoli”: la Procura milanese ha infatti richiesto 6 arresti dopo la conclusione delle indagini sul secondo filone della gestione edilizia-urbanistica del Comune di Milano dopo l’indagine sul “Salva Milano” che lo scorso marzo aveva portato all’arresto l’ex dirigente Giovanni Oggioni (responsabile della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino).
Tra i nomi citati dalla Procura – con presenti i pm Siciliano, Filippini, Clerici e Petruzzella – vi è l’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, così come l’ad di Coima, l’imprenditore Manfredi Catella: entrambi sono accusati a vario titolo di falso, corruzione e illeciti nell’urbanistica cittadina che gravita attorno alla giunta del sindaco Beppe Sala. Se già all’epoca del primo filone l’inchiesta aveva portato alle dimissioni dell’ex assessore alla Casa Bardelli, dopo la richiesta di arresto per Tancredi la giunta di Centrosinistra rischia di perdere un altro elemento importante nella gestione edilizia di Milano.

Dopo la notifica delle carte della Procura di Milano è partito un giro di perquisizioni presso la sede del Comune di Milano, secondo quanto riporta l’ANSA: oltre all’assessore Tancredi e al “re del mattone” Catella, tra gli indagati vi è anche l’archistar Stefano Boeri, attuale presidente della Triennale di Milano e già sotto procedimento per altri due fascicoli sempre a a Milano, per turbativa d’asta sul caso della Biblioteca europea di informazione e per abuso edilizio sul progetto Bosconavigli.
LE ACCUSE, GLI ACCUSATI E I LEGAMI CON L’INCHIESTA SUL SALVA-MILANO
La principale accusa che fa da sfondo all’indagine che ha colpito il Comune di Milano vi è «l’incontrollata espansione edilizia», oltre ai tentativi di condizionare le indagini: secondo la nota del procuratore Marcello Viola, i reati al centro dell’inchiesta sull’urbanistica milanese sarebbero il falso, la corruzione e l’induzione indebita a dare/promettere utilità.
Oltre all’assessore Tancredi e all’imprenditore Catella, tra i 6 nomi dell’urbanistica milanese al centro delle indagini della Procura (citati da “Corriere” e ANSA), è stato chiesto l’arresto anche per gli indagati Giuseppe Marinoni (ex presidente della Commissione Paesaggio, la stessa diretta da Oggioni), l’imprenditore Andrea Bezziccheri (Bluestone) e gli architetti Federico Pella e Alessandro Scandurra.
L’indagine segue quella di marzo, dove i precedenti indagati erano accusati di aver condizionato la legge “Salva Milano” per poter allargare la crescita edilizia in città secondo aziende ed esponenti “privilegiati”: secondo Viola, il fenomeno dell’urbanistica al centro delle inchieste «è legato a profili di espansione incontrollata», con sequestri di denaro, perquisizioni e sequestri di cantieri che rischiano ora di rallentare ulteriormente – con la nuova inchiesta di “Palazzopoli” – l’edilizia nella metropoli lombarda.
Secondo quanto riportano le carte citate oggi dal “Corriere della Sera”, i pm milanesi sospettano che fosse stato creato una sorta di “PGT ombra“, un piano regolatore guidato dallo stesso assessore Tancredi il quale «avrebbe confidato nell’appoggio del sindaco Sala» per poterlo attuare con pochi vincoli e ostacoli. Nell’atto pratico, l’assessore – secondo le accuse – avrebbe “spinto” i vari uffici comunali per poi informare gli architetti e gli altri coinvolti nell’inchiesta.
