Asset russi, pressioni da Usa sui Paesi Ue per bloccare un possibile accordo sull'appropriazione di beni per finanziare l'Ucraina
Gli Stati Uniti stanno facendo pressione sui Paesi dell’Unione Europea al fine di convincerli a non accettare il piano che prevede l’uso di asset russi congelati per finanziare l’Ucraina. Un funzionario diplomatico di Washington rimasto anonimo, ha dichiarato al quotidiano Bloomberg che sono in corso trattative per bloccare il progetto, che se portato a termine rischia di far aumentare le tensioni e prolungare la guerra. L’avvertimento infatti sarebbe stato quello di abbandonare l’idea di appropriarsi dei beni, perchè questi serviranno per raggiungere un accordo di pace.
Gli sforzi ora si stanno concentrando, come ha anticipato il giornale, sul sostegno alle posizioni contrarie a questa misura economica, come quella del Belgio, che resta comunque un ostacolo interno all’Ue per il raggiungimento degli obiettivi, anche se è arrivata la proposta della Germania, che pur di sbloccare le risorse sarebbe disposta ad accollarsi parte dei costi che il Belgio dovrebbe affrontare in caso di perdita dovuta ad una richiesta di rimborso da parte di Mosca, che detiene proprio nella nazione la maggior parte degli asset e che in futuro potrebbe invocare una violazione del diritto internazionale avviando una causa legale.

Bloomberg: “Diplomatici Usa fanno pressioni sui Paesi Ue per bloccare il piano sugli asset russi invitandoli a respingere la proposta”
Mentre l’Europa sta decidendo in merito all’uso di asset russi congelati per far fronte alle spese per il sostegno all’Ucraina, funzionari diplomatici Usa starebbero aumentando le pressioni sui Paesi membri al fine di spingerli a non cedere ad un accordo, per il quale l’alternativa , come anticipato da Ursula Von der Leyen, sarebbe quella del debito comune che tuttavia richiederebbe una adesione all’unanimità che sembra improbabile.
Bloomberg ha riportato la notizia, sottolineando come, in vista della riunione per la discussione delle possibili soluzioni, oltre al Belgio ci siano anche altri paesi che hanno già confermato la posizione contraria all’accordo sui beni, tra questi Ungheria, e Slovacchia che ha anche rifiutato l’idea di continuare a sostenere militarmente Kiev con aiuti e sovvenzioni per la difesa.
