La giudice Hannah Dugan arrestata per ostruzione all’FBI e aver favorito la fuga di un immigrato irregolare. Il Governo: "Nessuno è sopra la legge"
L’FBI, tramite il suo direttore Kash Patel, ha dichiarato che “chiunque ostacoli l’applicazione della legge ne subirà le conseguenze” rimarcando la volontà dell’amministrazione di far rispettare senza eccezioni le direttive federali: Hannah Dugan – eletta nel 2016 in un clima già polarizzato – si era distinta per posizioni attente ai diritti dei più vulnerabili e la sua decisione di contestare il mandato ICE – di natura amministrativa e privo di autorizzazione giudiziaria – ha aperto un acceso dibattito giuridico.
Il procuratore generale Pam Bondi ha commentato che “nessun giudice è sopra la legge” mentre Flores-Ruiz – precedentemente espulso e con precedenti per violenza domestica – è ora trattenuto in un centro di detenzione; il caso ha riacceso le discussioni sull’uso dei tribunali come spazi sicuri e sulla natura dei mandati federali, con possibili conseguenze di lungo termine sulla cooperazione tra stati e governo.
Giudice, ICE e tribunali: il Wisconsin epicentro del conflitto tra sicurezza e diritti civili
Il tema centrale della vicenda riguarda la validità del mandato presentato dagli agenti ICE, che secondo la Dugan non rispettava le garanzie costituzionali previste dal Quarto Emendamento: il mandato amministrativo – privo della firma di un giudice – autorizza l’arresto ma non obbliga i funzionari locali a collaborare ed è su questo punto che il magistrato avrebbe fondato la sua obiezione, chiedendo ai federali di mostrare un mandato giudiziario, come riportano i testimoni presenti.
Alcuni osservatori sostengono che l’azione della giudice sia stata un gesto a difesa dell’indipendenza del tribunale e della fiducia pubblica, altri invece la considerano un atto politico che mette in discussione la neutralità della magistratura, nel frattempo, il giudice capo Carl Ashley ha proposto nuove linee guida per gestire le richieste di intervento ICE nei tribunali, un tentativo di trovare equilibrio tra il rispetto della legge federale e la protezione dei diritti individuali ma le polemiche non si sono placate.
A livello politico, il caso della Dugan ha spaccato il Wisconsin: repubblicani e democratici si accusano reciprocamente di minare lo stato di diritto o di criminalizzare l’autonomia giudiziaria. Mentre il procedimento legale contro il giudice è ancora in fase preliminare, il suo arresto rischia di aprire un precedente pericoloso, capace di influenzare il modo in cui i tribunali statali interagiranno con le autorità federali.
