Israele-Hamas, ecco perché gli Usa non entreranno in guerra: le parole di Federico Rampini
“In Italia si discute molto della possibilità che l’America possa intervenire in guerra a fianco di Israele: vi spiego perché questo è molto improbabile e perché gli Usa non vogliono allargare il conflitto…”. Con queste parole il giornalista Federico Rampini introduce la sua accurata analisi per il Corriere della Sera, in una clip pubblicata nella sezione video del quotidiano.
“Gli Stati Uniti non intervennero per Israele nemmeno nel 1973 quando Israele era più isolata di oggi”, ricorda il saggista, ridimensionando quindi l’ipotesi di un intervento da parte degli USA. “Gli Stati Uniti non ritengono di aggiungere un potenziale militare significativo per alterare le sorti di questa guerra. Le forze armate israeliane, nonostante gli errori, conoscono meglio il nemico. Quello che gli Stati Uniti non vogliono fare, è un qualunque passo che allarghi il conflitto”, spiega ancora Federico Rampini.
Federico Rampini, Usa in guerra al fianco di Israele? Secondo l’esperto è un ipotesi molto improbabile perché…
“Quello che gli Stati Uniti hanno segnalato dalle prime battute di questa tragica guerra è un ruolo deterrente, segnali ad altri perché evitino loro di allargare il conflitto“, ha evidenziato sicuro l’editorialista del Corriere della Sera. In un altro passaggio su raiplaysound, nel podcast Giù la Maschera, Rampini ha invece posto la sua attenzione su alcune contraddizioni degli Stati Uniti e di come stiano vivendo davvero l’attacco ad Israele.
“Gli Usa sono alleati di Israele, ma nelle università si inneggia ad Hamas”, le sue parole riportate sul sito di raiplaysosund.it. “Ad Harvard, la più prestigiosa università americana, in cui si è formato Obama, 30 associazioni studentesche hanno firmato un documento di sostegno ad Hamas, non solo per i diritti del popolo palestinese: nessuna empatia, nessun sdegno o cordoglio per i bambini massacrati”, si legge nel suo intervento.