VILLEROY E IL “TESORO” EUROPEO
Il governatore della Banca di Francia ritiene che vadano mobilitati i risparmi privati europei per finanziare la transizione ecologica e quella digitale. Le dichiarazioni rese a BFM Business da François Villeroy de Galhau sono state interpretate come un possibile attacco al risparmio privato, una mossa dell’Ue ritenuta disperata, col rischio che siano i cittadini a pagare il conto. Da Davos, dove è stato organizzato l’incontro del World Economic Forum, il governatore della Banque de France ha commentato il discorso della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen il giorno dell’insediamento di Donald Trump.
“Ha detto che noi europei resteremo fedeli ai nostri valori e alle regole del diritto. Dobbiamo semplicemente essere più aggressivi nel difenderli. E poi ha elaborato un programma per cambiare l’Europa, per accelerare la crescita e l’innovazione in Europa“.
Ha poi spiegato che il destino degli europei “non dipende solo dagli americani e dai cinesi“, quindi suggerisce di “usare le leve che abbiamo in Europa” per investire, in riferimento esplicito appunto al risparmio privato, “una risorsa di cui non si parla mai“.
MOBILITARE RISPARMIO PRIVATO PER INVESTIMENTI?
In merito al risparmio privato, François Villeroy de Galhau lo ha definito “abbondante“, insistendo che ogni anno vengono investiti fuori dai confini europei 300 miliardi di euro di risparmi, soprattutto negli Usa. Quindi, per il governatore della Banca di Francia non mancano i capitali in Europa, ma i mercati dei capitali, “e più in generale l’intermediazione finanziaria, che è molto più forte negli Usa“.
Dunque, per Villeroy de Galhau vanno recuperati questi 300 miliardi per rispondere alle esigenze di investimento che ci sono in Europa, soprattutto nella transizione climatica e digitale. “Usiamo i nostri punti di forza“, ha incalzato il governatore della Banque de France. Questo è l’obiettivo dell’Unione del Risparmio e degli Investimenti, un progetto sostenuto dai governatori delle banche centrali dell’Ue e volto a creare un vero e proprio mercato unico dei finanziamenti.
A tal proposito, ha spiegato che con questa unione, “possiamo ottenere in Europa il meglio di ciò che hanno ottenuto gli americani, ossia una finanza al servizio dell’economia“.