“Vaccino covid correlabile a Sclerosi Multipla”/ Cosentino: “Ma l’ISS non indaga”
Il vaccino covid potrebbe essere correlato ad alcuni casi di sclerosi multipla: lo spiega Marco Cosentino, farmacologo, che ha anche riflettuto sulla posizione dell’ISS

Vaccino per il covid e sclerosi multipla: l’allarme
Recentemente Marco Cosentino, farmacologo dell’Università dell’Insubria, ha riflettuto con La Verità sull’articolo pubblicato da alcuni scienziati dell’ISS sul vaccino ad mRna contro il covid. Il paper, del quale è stato revisore, invita la comunità scientifica a ricalcolare costi e benefici della vaccinazione, a fronte soprattutto di nuove evidenze che parlano, tra le altre cose, dell’insorgenza di alcuni casi di sclerosi multipla.
L’ISS dal conto suo ha risposto pubblicando immediatamente una nota nella quale si dissociava dal paper sul vaccino per il covid, definendolo lacunoso e parziale. “A me pare un autogol dell’ISS”, sostiene Cosentino a La Verità, con l’esito di “ledere il buon nome, l’onorabilità e l’immagine professionale dei ricercatori coinvolti”. Cosentino non ha dubbi sullo studio e sul vaccino contro il covid: “La letteratura sulle malattie autoimmuni in generale e sulla sclerosi multipla (..) riporta, con una certa frequenza, riacutizzazione della patologia”. Inoltre, spiega ancora, “c’è un filone [della letteratura] che meriterebbe di essere approfondito, che riguarda l’insorgenza ex novo di casi post vaccino contro il covid, rispetto ai quali non si può escludere a prescindere una correlazione”. Sono soprattutto “manifestazioni iniziali compatibili con la sclerosi multipla. Persone che hanno manifestato ex novo danneggiamenti del nervo ottico, che è una delle manifestazioni precoci più comuni”.
Cosentino: “Vaccino ad mRna il migliore al mondo? Una bufala”
Il problema principale dietro al rilevamento dei possibili casi di sclerosi multipla correlati al vaccino per il covid, spiega ancora Cosentino, “è che la farmacovigilanza basata su segnalazioni spontanee è gravemente carente”. Questo per due ragioni, “la maggior parte dei medici è convinta, sbagliando, di dover segnalare solo quando ha la certezza della correlazione” e perché mancano “incentivi alla segnalazione [ed] una promozione a livello istituzionale”.
Insomma, semplifica Cosentino, i medici non segnalano i possibili effetti avversi del vaccino contro il covid perché “si perde meno tempo e ci si crea qualche problema in meno“. “Prendiamo semplicemente atto del fatto che ci sono stati da subito accordi abbastanza sintonici tra regolatore e regolato”, conclude Cosentino, “fin dalla definizione dell’insieme minimo di evidenze di efficacia per l’autorizzazione in emergenza” del vaccino contro il covid, ma, continua, “uno studio così rilevante non sembra essere considerato prioritario”. Ci tiene, però, ancora a sottolineare una cosa importante, “quella dei vaccini a mRna che sono i migliori del mondo mi sembra una bufala“.
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