Valditara: stop alle lezioni gender senza consenso familiare, più latino e educazione civica e arresto quasi in flagranza per chi minaccia i professori

Mentre il controverso tema sull’educazione sessuale continua a dominare il dibattito pubblico, il ministro Valditara rilancia il primato della famiglia nelle scelte educative proponendo nuove linee guida che prevedono il consenso informato dei genitori per le attività extracurricolari che trattano temi come l’identità di genere; in caso di contrasto con i “valori familiari”, è prevista l’opzione di lezioni alternative.



“La Costituzione – afferma – assegna ai genitori il compito di educare, mentre alla scuola spetta quello di istruire” un confine netto dunque che esclude le “teorie complesse” dai programmi della scuola primaria, affermando che i bambini non sono ancora abbastanza strutturati e non possiedono le facoltà per discutere di temi come l’identità sessuale e al centro di questo approccio c’è la difesa del “codice binario uomo-donna”, accompagnata dal rifiuto di iniziative “ideologiche” promosse da associazioni esterne.



Non mancano, però, le critiche: sindacati e pedagogisti hanno il timore che questo orientamento limiti l’autonomia degli insegnanti ma Valditara risponde ribadendo l’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia: la circolare sui compiti – che invita a rispettare gli impegni extrascolastici degli studenti – e la continuità didattica per alunni con disabilità, su richiesta dei genitori, sono esempi di “pedagogia personalistica” secondo Valditara e – intanto – il disegno di legge sull’arresto in flagranza per chi aggredisce i docenti mette in luce un’emergenza crescente con il +18% di episodi violenti da parte di adulti nel 2024.



Valditara e la rivoluzione dei programmi: dal latino all’alternanza precoce

Oltre alla battaglia culturale, Valditara è pronto anche a rivedere gli indirizzi scolastici con il latino – elemento centrale del nostro patrimonio culturale – che torna a essere protagonista: considerato elemento fondante della nostra identità, per il ministro non deve essere marginalizzato, tanto che nei licei le ore verranno aumentate mentre negli istituti tecnici si prevede un’anticipazione dell’alternanza scuola-lavoro, che partirà già dalla seconda superiore consentendo così agli studenti quindicenni di entrare nel mondo del lavoro un anno prima rispetto a quanto previsto finora.

Una scelta che ha diviso l’opinione pubblica: alcuni parlano di “svalutazione della formazione teorica” ma Valditara difende questa proposta come l’attuazione plastica del del Pnrr.

Tra le altre novità, l’introduzione dell’assicurazione permanente contro gli infortuni per studenti e personale, un provvedimento ereditato dal governo Draghi e il rafforzamento dell’educazione civica con un focus particolare su parità di genere e rispetto delle donne ma è soprattutto il tema della sicurezza a catturare l’attenzione: con l’estensione dell’arresto in “quasi flagranza” per chi minaccia i docenti, Valditara punta a ripristinare “l’autorità dell’istituzione scolastica” una sfida che mescola tradizione e innovazione mentre la scuola si trasforma in un campo di scontro ideologico sempre più acceso.