Valentina Vignali racconta la sua battaglia contro la malattia a Storie Italiane e spiega la sua decisione di condividere sui social il fatto di aver avuto il tumore. La cestista, che abbiamo imparato a conoscere al Grande Fratello, ha avuto a che fare con gli haters. «Ho deciso di parlarne quando il problema era risolto. Penso che dare un esempio alle persone che ti seguono sia importante. Non ne ho voluto parlare durante un po’ per scaramanzia e poi in quel periodo mi ero chiusa in me stessa». Quando dunque ha vinto la sua battaglia col tumore ha sentito la necessità di raccontare tutto a chi la segue quotidianamente. «Avevo anche paura di essere attaccata. Su internet c’è un po’ di anarchia, tutti si sentono in diritto di dire quello che pensano, ma a volte sono cose cattive. Io leggo continuamente odio su qualsiasi argomento». Valentina Vignali si è data una spiegazione: «Io penso che la gente viva internet come una valvola di sfogo per la loro rabbia».
VALENTINA VIGNALI SUL TUMORE “RADIOTERAPIA? NON RIUSCIVO A RESPIRARE”
Valentina Vignali ha commentato a Storie Italiane anche il post che pubblicò per annunciare di aver avuto un tumore. «Non è stato facile quel periodo, non è stato facile scrivere quelle cose. È stata dura perché io non ho mai smesso di giocare a basket, la passione che ho da piccola, ma allenarsi con la radioterapia è devastante. Avevo la tachicardia, non riuscivo a respirare». Le capitava allora di fermarsi dopo 15 minuti di allenamento e di riprendere per la sua testardaggine. «Il mio corpo non ce la faceva, mi innervosivo. Dicevano che non correvo e non rendevo in campo, ma non sapevano cosa avessi». Valentina Vignali, che non si è sottoposta alla chemio ma a radioterapia, ha sofferto anche i giudizi negativi di chi non sapeva che battaglia stava conducendo. «Non ho mai smesso di giocare perché mi dava forza». Con il senno di poi però condividerebbe prima la notizia: «Ho ricevuto anche tanto affetto e poi posso dare un supporto. Il confronto è bello. Insulti a Nadia Toffa ed Emma Marrone? Ne ho ricevuti anche io, ma io denuncio».