Pace Gaza in bilico, pressioni internazionali ottengono l'accordo sul Valico di Rafah: riaperto domani sotto supervisione UE. Scenari e ruolo dell'Italia
VERSO LA SOLUZIONE SUL VALICO DI RAFAH DOPO IL NUOVO SCONTRO ISRAELE-HAMAS: SI VA VERSO LA MISSIONE EUBAM AL CONFINE
Il Valico di Rafah è rimasto chiuso nella giornata di ieri e per tutto oggi 15 ottobre 2025, ma si va verso la riapertura domani grazie all’intervento e la supervisione di una missione specifica dell’Unione Europea: nel pieno delle difficili trattative per l’attuazione della seconda parte dell’accordo di pace messo in campo da Trump, Erdogan, Al Thani e Al Sisi (con la garanzia di UE e Paesi Arabi), la tregua è tornata ad essere a serio rischio dopo che le promesse fatte da Hamas sulla restituzione dei 28 corpi degli ostaggi morti durante la prigionia post-7 ottobre 2023 non sono state rispettate.
Immediata la risposta di Israele 48 ore fa con l’imposizione di nuove sanzioni sulla Striscia di Gaza, tra cui appunto la limitazione degli aiuti umanitari – oltre al movimento di persone dentro e fuori l’area di guerra – tramite il Valico di Rafah: dopo le pressioni ulteriori giunte dagli Stati Uniti e dal Qatar la sigla palestinese ha restituito i corpi di 4 ostaggi martedì sera (3 identificati, uno non sarebbe invece una vittima israeliana), e per questa notte sono in arrivo altre 5 salme delle 28 che ancora mancano all’appello.

A quel punto lo Stato Ebraico ha rimosso le sanzioni annunciando però la presenza di problemi logistici sulla gestione del delicato accesso tra Egitto e Striscia di Gaza: in tal senso la decisione emersa mercoledì pomeriggio prevederebbe una soluzione diplomatica ad hoc con l’intervento della missione Eubam dell’Unione Europea (con una forte connotazione italiana) per garantire la piena supervisione del Valico di Rafah. Fino ad oggi la Commissione UE aveva spiegato essere ancora in stand-by la missione legata agli aiuti e le assistenze al popolo palestinese sul confine di Gaza, pur mettendola a disposizione per mantenere l’accordo di pace messo a rischio dall’ennesimo scontro Israele-Hamas.
LA PACE IN BILICO E LA PRESSIONE SU HAMAS: TUTTI GLI SCENARI
Secondo una fonte diplomatica di Israele riportata dal quotidiano “Times of Israel” sarebbe arrivato l’accordo tra il Governo Netanyahu, l’Egitto e Bruxelles: sarà la missione a guida UE ad occuparsi della supervisione del Valico di Rafah, risolvendo così la disputa sulle problematiche logistiche di chi entra ed esce dalla Striscia, riaprendo del tutto il passaggio per persone e camion di aiuti umanitari.
Resta una buonissima notizia, specie in un momento così delicato dove qualsiasi scintilla rischia di far riprendere una guerra “congelata” dall’accordo di pace firmato giovedì a Sharm: la missione di Eubam servirà a riattivare gli aiuti umanitari, in particolare modo sull’aiuto concreto alle persone intrappolate da due anni di guerra e macerie. Sono in particolare i militari di Italia, Francia e Spagna ad essere coinvolti nella missione, con ben 200 carabinieri presto inviati verso la Striscia per il sostegno alle forze di sicurezza palestinesi e per la supervisione del passaggio dal Valico di Rafah.

Non è da meno l’attenzione su quello che ancora lascia interdetti gli operatori diplomatici internazionali, ovvero la liberazione di tutti gli ostaggi deceduti (molti di quali uccisi dai rapitori di Hamas in questi due anni, ndr) e soprattutto il disarmo di Hamas. Come vi abbiamo spiegato in questo focus, le esecuzioni di massa e le torture inflitte dalla sigla palestinese filo-Iran verso la popolazione civile durante la sua attività di “polizia” della Striscia resta un guaio non di facile soluzione e che potrebbe presto riattivare i combattimenti se Hamas non dovesse cedere sulla riconsegna delle armi.
Secondo l’ammiraglio Brad Cooper, comandante delle Forze militari USA in Medio Oriente, l’appello-monito mandato a Gaza è nettissimo, «Esortiamo con forza Hamas a sospendere immediatamente la violenza e le sparatorie contro civili palestinesi innocenti a Gaza». Il piano di pace di Trump prevede il disarmo e così dovrà avvenire, con infatti la pressione USA che si aggiunge a quella dei Paesi Arabi che intendono tagliare i ponti con Hamas quanto prima.
